BENI CONFISCATI ALLA MAFIA: DUE PROGETTI AMMESSI AI FINANZIAMENTI DELLA REGIONE SICILIA

Sportelli frontali sociali per un costo complessivo di 679 mila euro, su un totale di 2 milioni per tutta la Sicilia. È il comune di Messina che ha guadagnato l’assenso della Regione con due progetti ammessi al finanziamento, relativi a tre immobili confiscati alla mafia ed entrambi  volti all’istituzione di sportelli di Pronto Soccorso Sociale, nello sviluppo di un intento che non esclude la collaborazione di associazioni di volontariato e che si pone al servizio del territorio. Il sistema innovativo che aiuta il cittadino in modo tempestivo?

Oltre 200 le strutture locali confiscate e rimaste inutilizzate. Un impero economico fatto di beni sparsi sul territorio, ricchezze che potrebbero trovare impieghi utili ma che restando inadoperate tendono inevitabilmente a deteriorarsi con il tempo.

Questa volta però qualcosa si muove. Per la Regione Siciliana niente da eccepire sui due progetti di recupero, in definitiva avallati. Tipologie di servizi inserite nel Piano di zona 2010-2012, rappresentano un’esigenza del territorio che sarà presa in carico dai servizi sociali del Comune di Messina.

La ristrutturazione con fondi dell’assessorato regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, riguarderà un immobile composto da un unico corpo fabbrica, sito in via Vallone dei Medici a Mili Marina, un quattro vani rintracciabile nel condominio Le Terrazze ad Acquedolci e un appartamento quattro vani sito al primo piano di via Placida 101.

La rivalutazione dei primi due immobili, inerente a uno dei due progetti e finanziata con un importo pari a 333 mila euro, prevede la conversione in Sportelli di pronto soccorso sociale finalizzati a dare una risposta immediata a tutte le situazioni personali di emergenza sociale richiedenti una prima presa in carico, in attesa che soluzioni più adeguate sopraggiungano.

Il terzo immobile, destinatario di un finanziamento pari a 346 mila euro e afferente al secondo progetto, sarà soggetto alla conversione in ufficio frontale attrezzato per servizi di pronto soccorso e segretariato sociale.

Gli obiettivi delle proposte sono tra loro affini e perseguono in ultimo lo scopo di realizzare un sistema di uffici che servano il territorio in compartecipazione con le associazioni di volontariato. Vere e proprie stazioni di smistamento, le strutture costituiranno il primo punto d’ascolto e assistenza a utenti con problematiche sociali, siano essi cittadini che richiedono informazioni su modalità di accesso a servizi, portatori di disagi di natura sociale, ambientale, familiare, psicologica, che extracomunitari. Gli sportelli avranno la prerogativa di prendere in carico il cittadino che ne facesse richiesta per analizzare la problematica e reindirizzarlo a più adeguate e specifiche strutture, sia  pubbliche che di volontariato.

Soddisfatto l’Assessore Patrizia Panarello che ha seguito l’iter. “L’uso dei locali per fini sociali rappresenta un messaggio chiaro e tangibile dell’Amministrazione comunale nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, in quanto la restituzione dei beni alla collettività rappresenta l’affermazione della cultura della legalità e del primato dello Stato su ogni forma di devianza”, ha detto.

Per favorire l’attivazione e la conoscenza del servizio saranno organizzati incontri pubblici istituzionali tra i servizi sociali e le associazioni di riferimento. Prevista inoltre la creazione di un logo, di insegne, brochure e di pagine informative sul sito del comune e in quelli delle associazioni. (LAURA MANTI)

 

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