DEGRADO E ABBANDONO “VANNO IN SCENA” AL TEATRO ANTICO DI TAORMINA

Anche uno dei luoghi più incantevoli della Sicilia, come il Teatro Antico di Taormina, che richiama annualmente turisti provenienti da ogni parte del mondo, stretto nella morsa della crisi, paga per la carenza di fondi rimettendoci in degrado e abbandono.

La denuncia arriva direttamente dai dipendenti della Regione in servizio al Teatro, che parlano di toilette impraticabili e prive persino della carta igienica, con le conseguenti e giustificate proteste dei turisti, che spesso concludono le visite gettando in faccia proprio ai dipendenti il biglietto acquistato per l’ingresso al Teatro. All’agenzia di stampa Ansa, uno di loro – dopo la promessa di anonimato per via della circolare della Ragioneria generale che vieta ai regionali di parlare con la stampa per non andare incontro a provvedimenti disciplinari – ha raccontato di «un Teatro Antico in abbandono, dove le pulizie si fanno una volta al giorno e per un’ora, nonostante l’importanza del sito archeologico».

Sono questi gli effetti della crisi della Regione Sicilia, del blocco della spesa e della drastica riduzione dei trasferimenti regionali. Eppure, il Teatro Antico è uno dei luoghi più frequentati da quei turisti che scelgono di fare tappa in Sicilia e godere delle sue bellezze, ma evidentemente tutto ciò non basta. Lo scorso anno l’afflusso di visitatori è stato pari quasi a 800mila persone, mentre in questo periodo di bassa stagione, in media si contano circa 500 visitatori, che pagano un biglietto d’entrata di 8 euro ciascuno. La maggior parte degli incassi, però, viene divisa tra Regione e Comune e così, neanche a dirlo, per il Teatro resta poco o nulla.

È questa l’altra faccia della medaglia di un luogo che nel periodo estivo si ricopre di luci e lustrini ospitando importanti manifestazioni come la Cerimonia di consegna dei Nastri d’Argento e il Taormina Film Fest, insieme ai concerti che vedono protagonisti sul palco del Teatro artisti di fama internazionale, ma che poi si ritrova a soffrire per la carenza di fondi e per quei tagli che, troppo spesso e con noncuranza,  vengono fatti a discapito della cultura.(D.R.)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it