NCD MESSINESE ALL’ATTACCO DEL CAS: “UN ENTE DA SOPPRIMERE”, OMBRE SUI BILANCI

Un senatore, un deputato nazionale, un deputato regionale ed un ministro “collega di partito”: una azione politica concreta che dovrebbe imprimere una svolta alla crisi gestionale del Cas, il consorzio per le autostrade siciliano, nel mirino del Nuovo Centro Destra che ha indirizzato tre interrogazioni parlamentari portando all’attenzione nazionale le anomalie delle autostrade siciliane.

Il senatore Mancuso, il deputato Garofalo e il parlamentare regionale Germanà non solo chiedono al ministro Lupi la revoca di ogni autorizzazione, ma puntano il dito sulle evidenti criticità che rendono pericoloso viaggiare in autostrada, dove a fronte di un pedaggio tra i piu cari d’Europa i servizi sono minimi e in alcune tratte inesistenti.

“80 milioni l’anno arrivano solo dal pagamento dei pedaggi – comunica Germanà durante la conferenza stampa organizzata oggi nella sede provinciale del partito – e il 35% di questa cifra è destinato alla manutenzione. Una cifra enorme, di cui vogliamo chiedere contezza, visto che di manutenzione ordinaria non vediamo traccia”. Tra i dati snocciolati dal deputato regionale anche la questione bilanci: secondo un’attività ispettiva dell’onorevole, infatti, non sono ancora stati approvati i bilanci consuntivi del 2012 e del 2013, tantomeno il bilancio di previosne 2014, con la conseguente impossibilità ad appaltare i lavori di manutenzione.

Tra le anomalie denunciate dai tre esponenti del Ncd  anche attività illecite nelle piazzuole di sosta, utilizzate per lo spaccio, e aree di servizio malsane.  Non solo: il senatore Mancuso chiede lumi ai ministri anche sulla stazione di telerilevamento di Santo Stefano di Camastra, con un investimento di 104 milioni di euro, e all’attività giudiziaria inesitata a Mistretta. “Siamo seriamente preoccupati per le condizioni delle autostrade”, dichiara Mancuso. “E senza voler speculare sul numero di incedenti ascrivibili a responsabilità di cattiva manutenzione, vorremmo mettere fine ad una situazione indegna: il Cas è un Ente da sopprimere!”.

“Per raggiungere il nostro obiettivo, cioè quello di dare una svolta ad una vicenda che attenzioniamo da anni, riportando anche in Sicilia la gestione diretta dell’Anas che eventualmente potrebbe decidere con una pubblica gara di affidare il servizio ai privati (come accade in altre tratte in Italia) , non esiteremo ad allearci con forze politiche diverse, ma che abbiano lo stesso interesse a tutelare i cittadini”, ha ribadito  Garofalo.

A20-lavori-1-300x200Il CAS – ente pubblico non economico, avente quale scopo sociale l’esercizio della rete autostradale rilasciata in concessione dall’ANAS, per la costruzione e la gestione delle autostrade, Messina – Catania – Siracusa, Messina – Palermo e Siracusa – Gela- risulta essere sottoposto a diversi procedimenti d’indagine da parte della Procura della Repubblica e della Direzione investigativa antimafia per via di inefficienze e spreco di denaro pubblico e l’attribuzione di contratti di gare e consulenze esterne ritenute irregolari e poichè dall’attività ispettiva rilevata dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, (AVCP) sono emerse una serie di rilevanti criticità tali da richiederne la decadenza da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’ Economia e delle Finanze (sebbene lo stesso sia stato dichiarato successivamente nullo,a seguito di un lungo contenzioso conclusosi con la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa sulla decadenza della concessione di costruzione e di esercizio, lo scorso 29 giugno 2011).

Gli Onorevoli, in continuità con le attività di denuncia già esposte durante lo svolgimento dello scorso mandato parlamentare, hanno sollecitato quindi con un’interpellanza sia il Ministero dei Trasporti che la Regione Sicilia.

I Parlamentari chiedono, con la loro interrogazione, l’assunzione di misure urgenti finalizzate a verificare l’eventuale presenza di inadempienze del CAS relative a sistemi di sicurezza e manutenzione stradale; di appurare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione delle autostrade “A18” e “A20” (o se invece non si reputi iniquo il pagamento del pedaggio da parte dei cittadini siciliani); nonché di comprendere se si intenda o meno prendere un impegno affinché le agevolazioni introdotte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a favore dei pendolari italiani vengano celermente fatte applicare anche dal Consorzio per le Autostrade Siciliane in tutta la rete autostradale di sua competenza.

Visto lo spiegamento di forze, potrebbe essere la volta buona. (@palmira.mancuso)

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