IVANA RISITANO (CMDB) RISPONDE A PAOLO DAVID (PD) SU “ALLARME EBOLA” : “INFORMAZIONI INESATTE E PARZIALI”

Ivana Risitano

“Prima di cavalcare l’onda della paura ed alimentare allarmismi, il consigliere Paolo David avrebbe fatto bene a leggere anche il comunicato di rettifica emanato dal Ministero della Salute l’11 aprile”: così commenta il consigliere Ivana Risitano di Cambiamo Messina dal basso, che risponde all’intervento allarmistico del rappresentante Pd che sulla questione immigrati ha accusato l’amministrazione di non aver adeguatamente valutato il rischio “ebola”.

“Mi preoccupa che un rappresentante delle istituzioni possa in modo così superficiale diffondere informazioni inesatte e parziali. Ancor più, della sua nota mi preoccupa una cosa: quando denuncia le condizioni disumane del Palanebiolo, neanche una parola è spesa per condannare la scelta criminale di chi tiene rinchiusi e ammassati in una tendopoli centinaia di uomini; e i fratelli migranti, condannati prima ad un viaggio disperato, poi ad una semireclusione, nelle sue parole sono questo: un pericolo per la sicurezza e la salute dei messinesi. Solo questo. Null’altro traspare. Non la loro sofferenza. Non la nostra responsabilità.

Ci sfugge che noi di ebola a causa loro non moriremo; loro, invece, a causa nostra muoiono di fame e sete, di malattie e guerra. L’abbiamo scelto noi – e lo scegliamo ogni volta che passivamente lo assecondiamo – un mondo così ingiusto, in cui la più grossa parte dell’umanità è costretta a vivere sotto la soglia dei diritti, mentre il nostro Occidente consumista prosciuga le risorse e la dignità del resto del pianeta. Dovremmo almeno avere il pudore di stare zitti di fronte a questi drammi, se non abbiamo la forza di lottare per scardinare questo sistema di morte”.

Ivana Risitano chiude il suo intervento citando Don Lorenzo Milani: “Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri”

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