IRRUZIONE DI LAVORATORI AL COMUNE: FACCIA A FACCIA CON IL SINDACO ACCORINTI

Circa 100 lavoratori edili, questa mattina, hanno fatto irruzione con la forza nella segreteria del sindaco, fino alla sala Giunta di palazzo Zanca. Momenti di tensione, con un autentico fiume umano in piena, capace di travolgere, al proprio passaggio, dipendenti comunali, vigili urbani e agenti della Digos. Sino ad arrivare sulla soglia dell’ufficio del sindaco. A impedire l’ingresso nella sua stanza, l’intervento dell’esperta Clelia Marano, la quale ha placato momentaneamente gli animi, fino all’arrivo di Renato Accorinti. Il primo cittadino e i manifestanti hanno dato luogo a un confronto verbale molto teso e talvolta acceso. Culminato con l’impegno delle parti di rivedersi il prossimo 6 giugno.
I lavoratori, iscritti a Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, avevano preannunciato per questa mattina una manifestazione davanti al Comune. Niente, tuttavia, faceva presagire un epilogo di questo tipo. In circa un centinaio hanno forzato la porta di ingresso ai locali che fanno da anticamera alla segreteria del sindaco, alla stanza dei quadri dei primi cittadini, alla sala Falcone e Borsellino e allo stesso ufficio di Accorinti.
Nulla hanno potuto, per arginarli, né i vigili urbani, né gli uomini della Digos. Un dipendente comunale è stato letteralmente travolto, finendo a terra. Per fortuna senza gravi conseguenze. I lavoratori, a quel punto, hanno fatto anticamera per una mezzora. Vedendo che nessuno sopraggiungeva, hanno sfondato con una spallata anche la porta che introduce alla stanza dei quadri. Poi, avendo trovato aperto, si sono introdotti nella sala Giunta, quella dedicata ai due magistrati uccisi dalla mafia. Prima che potessero arrivare nell’ufficio del primo cittadino, è intervenuta Marano.
Le sue parole hanno avuto effetto, inducendo gli operai a più miti consigli. Sino a quando non è sopraggiunto Accorinti. Nella sala Falcone – Borsellino, ha “affrontato” la folla fino a poco prima inferocita. I lavoratori hanno lamentato di essere inascoltati da oltre un anno, invocando “l’istituzione di un protocollo di legalità che faccia rispettare la legge che prevede l’impiego del 40% di manodopera locale in tutti gli appalti cittadini”. Chiedono ancora che i cantieri ripartano poiché “solo nell’ultimo anno si sono persi oltre mille posti di lavoro, che hanno portato nel settore edile il tasso di disoccupazione oltre il 60%”. Tra i cantieri la cui riapertura è stata invocata ci sono quello degli approdi di Tremestieri, per 80 milioni di euro, e quello relativo al completamento dello svincolo di Giostra, per 3 milioni”.
Accorinti ha replicato di avere da sempre “la questione a cuore”, ribadendo di essere stato “fino a ieri con l’assessore regionale alle Infrastrutture”, Domenico Torrisi. “Ho sempre dialogato con i sindacati”, ha aggiunto, annunciando per il prossimo 6 giugno un nuovo incontro con una delegazione degli edili.

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