AMBULANTI IN RIVOLTA A MINISSALE, POI RAID IN COMUNE. PANARELLO: “VI DIAMO SAN FILIPPO MA METTETEVI IN REGOLA”

Prima gli edili, qualche settimana fa. Oggi i disabili, come era stato preannunciato, e, a sorpresa, i venditori ambulanti. Palazzo Zanca è sempre più sotto assedio e questa mattina anche gli ambulanti, abusivi, si sono presentati dal sindaco per protestare contro i controlli a tappeto che le forze dell’ordine stanno eseguendo per stanarli.

Sono state circa venti persone a compiere l’ennesimo raid, quasi un appuntamento fisso, ormai, nei locali del Comune di Messina. Tutto questo mentre, parallelamente, altri venditori hanno paralizzato il traffico nel corso di una vera e propria rivolta in zona Minissale. Strada bloccata, praticamente, dal Policlinico a Contesse. A generare l’insurrezione, il blitz di questa mattina, alle 12,20, a opera di carabinieri, poliziotti e vigili urbani, che hanno sequestrato nell’area ingenti quantità di frutta e molti mezzi, furgoni e camion nella fattispecie, poiché privi della copertura assicurativa. Gli abusivi, per loro stessa ammissione senza licenza, per reazione hanno scaraventato sull’asfalto la merce sequestrata, generando un caos per il quale è stato richiesto pure l’intervento della Digos.

In particolare, riferiscono le forze dell’ordine, i controlli hanno portato a contravvenzionare cinque persone per il mancato possesso dell’autorizzazione alla vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli ed al sequestro amministrativo di 4.000 kg di merce, per un valore di circa 3.700 euro.

L’operazione è proseguita fino alla tarda mattinata  ed in poche ore le vie del Rione Minissale sono state sgomberate da tutte le postazioni di vendita abusive, mentre la merce sequestrata, dopo essere stata controllata da personale specializzato, è stata interamente devoluta in beneficenza alle mense dei poveri degli istituti “Don Bosco” e “Cristo Re”.

Al Comune, sono stati Renato Accorinti e Patrizia Panarello a parlare con gli ambulanti, promettendo loro il supporto dell’amministrazione purché si mettano in regola.

La proposta della Giunta pare sia di espletare un bando per realizzare un mercato, aperto anche sei giorni la settimana, nell’area che ospita lo stadio San Filippo. A disposizione ci sarebbero 110 posti. Spetterebbe al Consiglio comunale deliberare la trasformazione del mercato da settimanale in giornaliero. Condicio sine qua non, in ogni caso, è che gli abusivi regolarizzino la propria posizione. Altrimenti andranno incontro a continui verbali.

Panarello non intende fare sconti né concedere deroghe: “La legge va rispettata – riferisce l’assessore in Consiglio dopo la precedente baraonda – abbiamo ricordato che ci sono commercianti che pagano le tasse e denunciano e come pubblica amministrazione dobbiamo tutelarli”. In merito al nuovo mercato, aggiunge che “si trova in una posizione marginale ma è esistente. Sulla carta è istituito e possiamo aprire il bando già la prossima settimana”.

Panarello apre una parentesi anche sulla questione Vascone: “Da quando ho ricevuto l’atto di indirizzo della presidente Scuderi ho inviato diverse note, l’ultima ieri o l’altro ieri. Mi si è detto che entro 20 giorni uscirà la gara per la manutenzione”.

Da rilevare le eccezioni mosse dal capogruppo di Forza Italia, Pippo Trischitta, che ripete che si parla di persone con 5, 6 figli e che la zona del nuovo mercato sarebbe troppo marginale. Nessuna volontà della Giunta, tuttavia, di soprassedere sulla mancanza di licenza. In merito all’ubicazione, si pensa a un sopralluogo per capire “come è difficile da raggiungere San Filippo”. Tanto più che lo spazio di San Filippo nasce proprio per delocalizzare gli ambulanti dello Zir e che a richiederlo, stamattina, sono stati gli stessi ambulanti abusivi.

“La repressione – rileva Luigi Sturniolo, di Cambiamo Messina dal Basso, il movimento di Accorinti – non è la soluzione, spero che un’amministrazione così attenta al sociale accompagni le regolarizzazioni senza atti repressivi”.

Inspiegabile nel complesso l’atteggiamento del Consiglio comunale che, dinanzi a una soluzione rapida dell’esecutivo – anche in considerazione della condizione di abusivi degli ambulanti – pare voglia prendere tempo.

 

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