FOCOLAIO DI BRUCELLOSI IN ALLEVAMENTO DI TERME VIGLIATORE, SINDACO E ASP ORDINANO SEQUESTRO

Un focolaio di brucellosi bovina accertato in un allevamento di Terme Vigliatore. A certificarlo lo stesso Comune, immediatamente corso ai ripari attraverso un’ordinanza dello scorso 13 giugno, firmata dal sindaco, Bartolo Cipriano, sentito il parere del responsabile del Servizio Sanità Animale dell’Asp di Messina, e pubblicata sull’albo pretorio istituzionale.

Il provvedimento arriva dopo “l’esame di laboratorio effettuato il 31 maggio scorso con il quale si accertata l’esistenza di un focolaio di brucellosi bovina nell’allevamento di contrada Stretto Mulino, condotto da Giuseppe Giordano”, 58enne di Castroreale.

Il sindaco ha ordinato “il sequestro fiduciario di tutti i bovini, gli ovini, i caprini e le specie sensibili presenti in azienda, la distruzione dei feti e degli invogli fetali, degli agnelli nati morti o deceduti subito dopo la nascita”. Prescritta pure “la disinfezione dei locali, delle attrezzature, dei mezzi di trasporto e dei contenitori, sotto controllo ufficiale, entro sette giorni dall’eliminazione dei capi infetti e comunque prima di ricostruire l’allevamento”.

Bartolo Cipriano
Bartolo Cipriano

Il provvedimento del primo cittadino contempla ancora il divieto di monta; la mungitura degli animali sieronegativi prima di quelli infetti o sospetti e la disinfezione delle attrezzature; il divieto di qualsiasi movimento da e per l’allevamento infetto, salvo autorizzazione per l’avvio alla macellazione. Importante, in questo caso, la dicitura “animale proveniente da allevamento infetto di brucellosi” da rilasciare a cura del Servizio di Sanità Animale dell’Asp.

Si dovrà procedere, pure, all’identificazione immediata degli agnelli nati da madri infette i quali dovranno essere allevati in isolamento e sottoposti ad opportune prove diagnostiche. Il latte prodotto da ovini – caprini infetti dovrà essere isolato da quello dei capi restanti dell’allevamento e destinato unicamente all’alimentazione animale all’interno dell’allevamento stesso, previo trattamento termico adeguato.

La raccolta del latte prodotto da animali sieronegativi avverrà in contenitori separati e identificati con appositi contrassegni. Lo stesso sarà destinato a “caseifici dotati di idonee attrezzature per essere risanato prima della lavorazione, mediante trattamento di pasteurizzazione a 71,7 gradi centigradi per 15 secondi o qualsiasi altro trattamento termico equivalente”. Il libero utilizzo del latte prodotto in azienda potrà avvenire esclusivamente dopo la riacquisizione della qualifica sanitaria di “Allevamento Ufficialmente Indenne/Indenne di Brucellosi”.

Cipriano ha disposto l’immediata distruzione con il fuoco o l’interramento, previa aspersione con apposito disinfettante, del fieno, della paglia, dello strame e di qualsiasi materiale sia venuto in contatto con gli animali infetti o con le placente. Il letame, al pari dei liquami, dovrà essere sistemato in luogo inaccessibile agli animali, procedendo a idonea disinfezione e conservazione dello stesso per almeno tre settimane prima dell’uso che rimane comunque vietato per le orticolture.

Il ripopolamento dell’allevamento potrà avvenire soltanto dopo che i soggetti in età superiore ai sei mesi (18 in caso di allevamenti sottoposti a vaccinazione delle rimonte) abbiano fornito esito negativo a due o più prove diagnostiche ufficiali, effettuate a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra, in modo che gli animali risultino negativi per 42 giorni consecutivamente, come previsto dalla vigente ordinanza ministeriale 14 novembre 2006 e dalle successive modifiche e integrazioni.

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