LAGHI DI GANZIRRI: AVVIATO IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE

Con l’istallazione di una boa dotata di sensori in grado di rilevare i parametri fisico-chimici dell’acqua, sono partite le attività di monitoraggio permanente dei laghi di Ganzirri.

Un’attività di osservazione che rappresenta il cuore del protocollo d’intesa siglato tra la Provincia e il Comune di messina, l’Asp e il dipartimento di Scienze biologiche e ambientali dell’Univeristà di Messina, l’Istituto Iamc del Cnr, l’Arpa Sicilia Stretto di Messina, l’Associazione dei molluschicoltori aderente a Confcommercio, la Soc. coop. Lago Grande Ganzirri, la Sacom srl, la Fondazione di Comunità di Messina e la Fonsdazione Horcynus Orca.

La boa di monitoraggio rappresenta uno degli strumenti principe del protocollo che ha come obiettivo la promozione di forme di economia legate a pesca e molluschicoltura e turismo educativo, oltre a valorizzare le unicità ambientali e storico-culturali del territorio, sviluppando la conoscenza degli ecosistemi dell’area tramite azioni di ricerca e divulgazione finalizzate.

Già il 14 maggio il commissario Filippo Romano, in occasione della riunione convocata a Palazzo dei Leoni per la valorizzazione della riserva naturale orientata di Capo Peloro, aveva sottolineato l’importanza del protocollo sia dal punto di vista della conoscenza, sia dal punto di vista della condivisione di obiettivi per il bene comune.

Obiettivi comuni hanno, infatti, portato a sforzi convergenti da parte dei firmatari del protocollo, la boa è stata, quindi, attrezzata e messa a disposizione dalla Fondazione di Comunità di Messina e dalla Fondazione Horcynus Orca per supportare le ricerche del Dipartimento di Ecologia Marina dell’Università di Messina e dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle ricerche.

I parametri fisico-chimici dell’acqua dei laghi – hanno spiegato i ricercatori CNR Alessandro Bergamasco e Franco Decembrinisaranno monitorati in modo permanente. La boa, insomma, rappresenta la ‘base’ dell’intera operazione e ad essa saranno via via aggiunte altre sonde e altri sensori”.

I dati del monitoraggio che arriveranno con continuità saranno messi a disposizione di tutti i sottoscrittori del Protocollo. “Si tratta – ha dichiarato il segretario generale della Fondazione di Comunità Gaetano Giunta,– dell’avvio di una gestione partecipata e scientificamente rigorosa della Riserva. La Riserva diventa così una sorta di prototipo di best practice scientifico-amministrativa-gestionale. Non a caso, insieme con  le nuove e aggiornate rilevazioni, si stanno mettendo a sistema in un archivio ragionato tutte le ricerche già compiute”.

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