VIADOTTO RITIRO, SCIACCA: “NON FARNETICO, E’ PERICOLANTE”. LUNEDI’ VERTICE PER APPALTO BRETELLA

“Non sono farneticante. Il viadotto Ritiro è pericolante. Non lo dico io ma studi universitari accreditati sull’argomento”. Così l’Ingegnere Capo del Genio Civile di Messina, Gaetano Sciacca tiene banco questo pomeriggio, nella sala consiliare di palazzo Zanca, sull’incontro organizzato dal gruppo dei Democratici Riformisti all’Ars (Marcello Greco Marcello e Beppe Picciolo) e del Comune riguardo alle condizioni del viadotto Ritiro. Il tecnico risponde infervorato alla provocazione o illazione del dirigente generale della Protezione Civile, Calogero Foti: “Io sono come San Tommaso. Devo vedere per credere. Se non ci sono dati in merito alla possibilità di crolli, non possiamo disporre la chiusura del viadotto. Anzi, Sciacca potrebbe essere tacciato di procurato allarme”.

Il rimpallo di competenze, in questi ultimi due anni, per delineare il futuro di questa infrastruttura è continuato fino a questa sera, fino a quando la Protezione Civile non si è decisa a dare appuntamento lunedì 14 luglio alle 10, nella propria sede di Messina, a tutti i massimi responsabili della sicurezza autostradale. Il vertice è servito a mettere seduti pubblicamente dietro lo stesso tavolo queste personalità e chiarire una volta per tutte che il Comune implora una richiesta di aiuto per il finanziamento della bretella aggiuntiva. Il costo di questo lavoro ammonta a 3-4 milioni di euro che si vanno a sommare alla cifra complessiva di 87 milioni di euro per realizzare gli svincoli Giostra-Annunziata.A puntualizzare questo budget, a margine della conferenza, è stato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola che ha descritto un quadro contabile messo nero su bianco questa mattina, nel suo dipartimento, alla presenza del presidente del Consorzio Autostrade Siciliane, Rosario Faraci e del direttore dell’Anas, Salvatore Tonti, per ridisegnare l’appalto dei lotti del collegamento di Giostra. Questi tre attori sono intervenuti al summit pomeridiano insieme al dirigente della protezione civile Bruno Manfrè, oltre a Foti, a Sciacca e al parlamentare Picciolo. Grande assente è stata l’Università o meglio la Facoltà di Ingegneria che ha effettuato lo studio sulle criticità del viadotto. Le carte che testimoniano la diagnosi strutturale sono mancate, come il gruppo di autori. Unica certezza è che esistono e sollevano una verità sconcertante: l’impalcato sarebbe precario. Una verità che secondo Anas e Cas può solo essere smentita in base alle loro analisi tecniche. Dunque cosa fare? Di chi sono le competenze?

Il presidente Faraci ha assicurato: “Anche domani provvederemo ad incaricare una ditta per periziare definitivamente il viadotto”. Intanto, i Democratici Riformisti hanno catalizzato l’attenzione su quelle problematiche di mobilità che si cancrenizzano per decenni. Il tratto autostradale compreso tra il casello di Villafranca Tirrena ed il primo svincolo utile per raggiungere il centro città (Boccetta), in entrambi i sensi di marcia rimane intasato quotidianamente e questa situazione si protrae da due anni registrando numerosi incidenti, a volte mortali. “La Città di Messina ha bisogno di soluzioni e non più di proclami – riferisce il gruppo politico – per rimuovere gli ostacoli che ci classificano come ultima autostrada d’Italia in termini di percorrenza e sicurezza”.

(@MARCELLA RUGGERI)

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