TEATRO DEI DUE MARI INIZIA NEL SEGNO DI PENELOPE, A TESSERE LA TELA MADDALENA CRIPPA

Inizia nel segno di “Penelope”, l’edizione 2014 del Festival “Teatro dei due Mari”, che aprirà i battenti venerdì 25 al Teatro Greco di Tindari (Patti) con la prima di quattro rappresentazioni (in tutto sei) che fanno parte di “Odissea – un racconto Mediterraneo”, il progetto concepito nel 2011 da Sergio Maifredi per il “Teatro Pubblico Ligure”. In scena, a leggere e commentare brani dal XXIII canto del poema Omerico, nei panni di Penelope, sarà Maddalena Crippa. La regina di Itaca è il doppio femminile di Odisseo. Anche lei, con un’astuzia, sta ritardando il tempo in cui cedere ed andare sposa di uno dei proci che assediano la sua reggia. E con astuzia non accetterà d’istinto il suo sposo che ritorna dopo dieci anni di guerra e altrettanti di mare, lo metterà alla prova: chiederà alle ancelle di spostare dalla stanza degli sposi il letto, quel letto che proprio Odisseo aveva intagliato in un tronco d’ulivo per radicato a terra. Odisseo a quel punto le rivelerà il segreto che il letto custodisce e le darà quindi prova certa di essere lo sposo atteso da vent’anni. Penelope, inoltre, con Tindari ha in un rapporto particolare, poiché imparentata con i Tindaridi, che la fondarono nel 396 avanti Cristo.

La maratona omerica continuerà sabato 26 con “Il viaggio di Telemaco”. A leggere e commentare pezzi dai canti I-V, dal XV e dal XVI sarà Giole Dix, che racconterà il vagare di Telemaco alla ricerca del padre e il loro commovente incontro finale (Odisseo, infatti, appare solo a partire dal V canto). Un viaggio in direzione ostinata e contraria, che da Itaca risale in senso inverso la rotta per Ilio alla ricerca del padre. Ma è anche il viaggio di un ragazzo che cerca di diventare un uomo, di assumere i gesti e il ruolo del padre. In scena saranno protagoniste l’intelligenza e la raffinata capacità analitica di Gioele Dix, che svelaeranno la potenza dei canti di avvio del poema omerico. Canti fondamentali per comprendere poi la complicità di Odisseo e Telemaco nel momento del ritorno dell’eroe in patria. Sarà Telemaco prima ancora di Penelope, a riconoscerlo ed ad accettarlo, seppur tanto cambiato da dieci anni di guerra e dieci di mare. Anche in questo caso, le origini della fondazione di Tindari si incrociano col peregrinare di Telemaco, che incontrerà a Sparta Elena di Troia, figlia di Tindareo (capostipite dei Tindaridi) e il marito Menelao.

IL PROGETTO. “Odissea – Un racconto mediterraneo” restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne ed ossa, le pagine dell’Odissea lette in silenzio durante gli anni della scuola. Un poema, quello di Omero, che è la prima fiction a episodi. Questa è una delle sue forze. I racconti vivono assoluti. Il “montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere o ignorare gli episodi precedenti. “Odissea – Un racconto mediterraneo” è una rotta, la rotta di Odisseo, ed è la rotta che unisce le sponde del mediterraneo da Est a Ovest da Nord a Sud. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Pubblico Ligure, fondato nel 2007 da Sergio Maifredi e Corrado d’Elia (www.teatropubblicoligure.it).

L’AUTORE. Nato a Genova nel 1966, con alle spalle quattro direzioni artistiche (Teatri Possibili Liguria dal 2007, Festival Grock Città di Imperia dal 2007 e TeARTo , sempre dal 2007) e quarantacinque regie, Maifredi spiega la sua idea: “Ho scelto l’Odissea perché è la più antica storia della letteratura occidentale, nata per essere letta ad alta voce, a differenza di altri capolavori. L’Odissea è tridimensionale, già teatrale, affidata a una voce e un corpo; è una parola condivisa da raccontare all’intera comunità. La vicenda è già tutta nei primi versi, per cui l’importante è come viene raccontata. Io ho scelto di trovare una forma, riaffidandola a moderni cantori, e scommettere su come doveva funzionare, scoprendo che l’intero racconto dura dodici ore, 30 minuti a canto. L’aspetto particolare, però, è che non è necessario leggere tutta la storia, ma chiedere al cantore, quasi fosse un jukebox, di ascoltare solo le vicende di Circe, ad esempio, e non il resto. Per noi, un punto fondamentale è che adesso siamo a Tindari. Si tratta di uno straordinario corto circuito, perché si può ascoltare Omero in un luogo che ha visto in scena la tragedia, che nel suo dna ha proprio i poemi omerici. Poter essere in un teatro greco, insomma, è assolutamente straordinario, una circostanza che dà compimento ideale al progetto”, conclude il regista.

Gli appuntamenti successivi legati a “Odissea”, nell’ambito del Festival “Teatro dei due Mari”, saranno il 3 agosto, con Paolo Rossi ne “La maga Circe”, e l’8 agosto, con l’unica tappa siciliana de “Le sirene, Scilla e Cariddi”, protagonista Teresa Mannino.

DATE E ORARI
25 Luglio venerdì Maddalena Crippa – Penelope 21,30
26 Luglio sabato Gioele Dix – Il viaggio di Telemaco 21,30
03 Agosto domenica Paolo Rossi – La maga Circe 21,30
08 agosto venerdì Teresa Mannino – Le sirene, Scilla e Cariddi 21,30
12 Agosto martedì Silvia Siravo – e l’alba si tinse di rosa 05,00
16 agosto sabato Mariangela D’Abbraccio – Elena di Ritsos 21,30
20 Agosto giovedì Edoardo Siravo e Marco Simeoli – Miles Gloriosus 21,30

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