AUTOSTRADE, CUB ACCUSA VERTICI CAS DI INTIMIDAZIONI E BOICOTTAGGI E MINACCIA NUOVI SCIOPERI

Positivo il bilancio della Cub Trasporti che definisce “partecipato” lo sciopero indetto nelle giornate di mercoledì 23 luglio e di ieri, 30 luglio, “per l’intero turno di tutto il personale in servizio e ai caselli autostradali A18 (Messina – Catania, Siracusa – Gela) e A20 (Messina – Palermo) con la sola esclusione degli addetti alla sicurezza e/o il recupero dei mezzi”. Secondo il sindacato, all’astensione hanno aderito, oltre ai lavoratori iscritti, anche altri lavoratori aderenti a sigle diverse: “Una partecipazione che conferma la giustezza della piattaforma rivendicativa ed il valore di una iniziativa decisamente tempestiva e quindi parimenti condivisa”.

“Al centro delle rivendicazioni – ricorda Filippo Sutera – la proditoria chiusura al confronto sindacale, e l’assurda iniziale posizione assunta dal presidente del Cas che invano ha provato dal suo megafono a sgolarsi che la Cub Trasporti non può esercitare il diritto di sciopero se non prima lo abbia riconosciuto ‘Il Padrone del Cas’”. Evidente il riferimento alla controversia sorta davanti alla Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sugli scioperi nei servizi essenziali, prima della manifestazione del 23 luglio, e risolta in favore della Cub dalla medesima.

autostrada_codaLa Cub accusa più in generale Rosario Faraci, presidente del Consorzio Autostrade Siciliane, di avere, “a dispetto di quanto annunciato e in violazione alle norme, sostituito il personale che ha aderito allo sciopero con altro personale non in turno e chiamato con prestazione in straordinario e/o lavoro supplementare”.

“Ci chiediamo – aggiunge Sutera – se le disposizioni emanate dal presidente Faraci sono state tenute in considerazione dall’organo esecutivo del Cas, cioè dal direttore generale Trainiti e dai suoi subordinati responsabili, Lanteri, Mazzullo, Costanzo e Aricò (ufficio turni Ceo) oppure abbiano agito autonomamente o peggio in conflitto con del direttive del presidente”.

Il sindacato riporta che, per esempio, alla barriera di Tremestieri, ieri, durante lo sciopero del terzo turno (ore 14-22) con l’adesione totale del personale, “accade che la barriera rimane totalmente abbandonata a se stessa, priva anche del personale adibito alla sorveglianza delle porte automatiche e alla sicurezza. Personale che, già esentato dallo sciopero (e non per caso), avrebbe dovuto prestare assistenza all’utenza, disorientata e imbufalita, che intasava pericolosamente le porte (peraltro aperte con libero transito per sciopero), non sapendo cosa fare, con rischio di facili incidenti stradali”. L’unica cura che hanno avuto i dirigenti, riferisce Sutera, è stata quella di “preoccuparsi dei mancati incassi, tanto che hanno inviato del personale non scioperante da altre stazioni, in quell’orario meno transitate e non in turno, a sostituire gli esattori scioperanti”.

“Non è inopportuno inoltre ricordare – continua il dirigente sindacale – che le stazioni o caselli di Sant’Agata Militello, Santo Stefano Camastra, Tusa, Castelbuono e Cefalù, con porte altamente automatizzate, sono rimaste pive di personale di sorveglianza (e continuano ancora ora ad esserlo) in spregio alle disposizioni impartite dalla Commissione di garanzia sugli scioperi con nota 1523/14 del 22 luglio 2014, nonché dalla perentoria nota del ministero delle Infrastrutture, comparto di Vigilanza sulle concessionarie autostradali, del 2 luglio 2014, riguardante l’obbligo di presenza fisica h24 del personale in loco oltre al punto remoto a garanzia di intervento nei casi di necessità per l’utenza”.

La Cub Trasporti “in mancanza di rapida apertura di un tavolo di negoziato che affronti concretamente i punti motivo della vertenza, non avrà indugi ad elevare il livello della protesta”. Nel corso di un’assemblea dei lavoratori del 28 luglio scorso sono state individuate ulteriori e possibili giornate di sciopero nel 16, 17 e 18 agosto prossimi. Il sindacato, infine, comunica di avere già dato mandato al proprio ufficio legale di provvedere a depositare denunzia in relazione alle “non molto velate intimidazioni rivolte a lavoratrici e lavoratori circa la partecipazione allo sciopero”. (F.B.)

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