VARA, MESSINA UNITA IN PROCESSIONE. MA IL PREFETTO RIMANE ALLA FINESTRA – FOTOGALLERY

Ogni 15 agosto i messinesi si aggrappano a una corda. Non è un cappio, anche se è la prima cosa che balza alla mente considerando l’aria che tira. E’ una corda che dà forza, sicurezza e speranza a una città dove ormai da decenni non si vive, piuttosto si sopravvive. E’ una corda che permette il movimento di una “machina votiva” unica nel suo genere, non solo una raffigurazione dell’assunzione in cielo della Madonna, ma un autentico simbolo di un popolo che magicamente si risveglia per poche ore dal torpore e dell’apatia in cui sguazza quotidianamente.

Forse la Vara dovrebbe uscire almeno una volta al mese, visto che l’ormai celebre grido “viva Maria” riesce a tirare fuori un senso di appartenenza e amore per la città che solo in rari momenti emerge (le domeniche allo stadio ad esempio). Diciamolo chiaramente: il 15 agosto ci sentiamo tutti più messinesi, una profonda devozione religiosa ce lo permette. Ogni anno, quando più di cento mani tirano le funi e la Vara avanza per le strade bagnate con le sue otto tonnellate, lo stupore, la meraviglia, la pelle d’oca ci assalgono come se stessimo assistendo a questo spettacolo per la prima volta. Forse è questo il vero miracolo.

Alle 18.32 la Vara parte tra gli applausi e le grida di migliaia di persone. E’ il primo strappo di una lunga corsa verso piazza Duomo. Subito dietro i timonieri, le autorità cittadine con il sindaco Renato Accorinti accompagnato dagli assessori Ialacqua, Cucinotta e Perna. Presente inoltre il presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile e numerosi consiglieri oltre al Commissario straordinario della Provincia Filippo Romano.  Tutto prosegue senza intoppi: alle 19.10 la Vara giunge dinanzi la Prefettura accolta dai tradizionali giochi artificiali e dal timido saluto del Prefetto Stefano Trotta che a differenza dello scorso anno, preferisce assistere alla processione dalla finestra del suo ufficio. Il rappresentante del Governo ha scelto forse di mantenere le distanze dal sindaco Accorinti dopo le recenti polemiche?

Cinque minuti più tardi, padre Vincenzo D’Arrigo dà il via al consueto momento dedicato alla preghiera, quando la Vara è proprio di fronte alla stele della Madonnina del Porto, in corrispondenza dell’intersezione tra via Garibaldi e torrente Boccetta. Alle 19.50 i simboli del ferragosto messinese si incontrano: la processione si ferma davanti al Municipio, proprio di fronte a Mata e Grifone. Un intenso strappo conduce la Vara all’incrocio con la via I settembre.

Tiratori e timonieri preparano con attenzione la tradizionale “girata”, il momento più delicato dell’intero cammino.  La manovra riesce senza difficoltà alle 20.40. Un’ultima sosta poco prima dell’incrocio con la via Cesare Battisti e poi la corsa verso la meta finale. Alle 20.52 applausi e invocazioni accolgono la Vara a piazza Duomo. Ai piedi della cattedrale l’arcivescovo Calogero La Piana inizia il suo discorso a migliaia di fedeli che si riuniscono in preghiera sventolando un fazzoletto bianco.

Per qualche ora Messina dimentica i suoi problemi, lasciandosi cullare da un vero e proprio stato di trance. L’edizione 2014 della Vara si rivela più sobria rispetto lo scorso anno e sempre più low-cost vista la crisi. Il legame della città con questa storica tradizione rimane tuttavia immutato. (Andrea Castorina)

Foto di Lillo Lo Cascio

 

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