PIANO DI RIEQUILIBRIO, INDIETRONONSITORNA: “BOCCIARLO SIGNIFICA METTERE IN GINOCCHIO LA CITTA'”

«Le soluzioni economico finanziarie proposte dall’Amministrazione tracciano un percorso che potrà certamente consentire alla città di ripartire col piede giusto». Questo il commento di Rosario D’Anna, presidente dall’associazione di impegno civile Indietrononsitorna, alla delibera con cui la Giunta comunale ha esitato il Piano di riequilibrio di palazzo Zanca, necessario per accedere al decreto Salva Comuni, misura che consente agli enti locali in gravi condizioni di deficit finanziario di evitare la dichiarazione di dissesto.

A proposito dei numeri presentati dall’assessore al bilancio, Guido Signorino, il presidente evidenzia come «non si possa non considerare che si tratti di cifre clamorose nelle loro imponenza. Esse – spiega D’Anna – forniscono una volta per tutte un’ idea chiara della situazione di assoluto affossamento in cui Messina è stata condotta in questi ultimi anni di scellerata gestione contabile, caratterizzata peraltro da gravissime lacune strutturali e organizzative. Se oggi ci troviamo in una condizione di rischio default è proprio a causa dell’irresponsabilità di chi ha governato in passato».

Guido Signorino
Guido Signorino

Grande l’apprezzamento espresso da Indietrononsitorna per il «lavoro certosino svolto dall’assessore Signorino. Sono finalmente stati portati alla luce i numeri di un mondo sommerso fatto di inefficienze ormai stratificate, che hanno determinato la creazione di un enorme passivo con cui oggi la città si trova a fare i conti. O meglio si trovano a farli i tanti cittadini privati di uno strutturato sistema di servizi pubblici che spetterebbe loro di diritto».

Per il gruppo di Indietrononsitorna, «le voci che compongono il Piano di riequilibrio sono concrete, motivate e veritiere». Tra i punti più interessanti e innovativi del Piano emergono: il riordino delle rendite, che rappresenta un passaggio di equità e giustizia sociale; lo stop definitivo al meccanismo perverso dei debiti delle partecipate; una spending review basata non su una scriteriata e pericolosa logica di tagli lineari, ma su misure ragionate e positive che puntano all’efficienza, come ad esempio quella in campo energetico. Da rilevare positivamente anche l’inserimento di una realistica previsione di dismissioni immobiliari, nettamente diversa, in termini di cifre, da quella contemplata nei precedenti bilanci. Dato quest’ultimo, che conferma come questa Amministrazione punti a vendere e a non a svendere il proprio patrimonio immobiliare. Particolarmente interessante, poi, la possibilità di programmare la stabilizzazione dei contrattisti ed incrementare notevolmente il tasso di turnover fino al 50%. Tale scenario, però, nel caso in cui il documento predisposto dalla Giunta venga “rifiutato” dal consiglio, non potrebbe più essere ipotizzato. Con l’approvazione del documento finanziario, potrebbe anche essere consentito l’accesso ai mutui della Cassa depositi e prestiti, grazie alle novità introdotte recentemente nel Testo unico degli enti locali (Tuel), per finanziare percorsi di crescita economia nei limiti dei “rientri“ degli anni precedenti. «Tutto ciò – ribadisce però D’Anna – in caso di bocciatura del Piano da parte del Consiglio comunale e di conseguente dichiarazione di dissesto, verrebbe a cadere e Messina si troverebbe definitivamente in ginocchio».

Emilia Barrile, presidente del Consiglio comunale
Emilia Barrile, presidente del Consiglio comunale

Riguardo i tempi di predisposizione dell’atto da parte della Giunta, il presidente tiene a precisare che «considerata l’enorme massa debitoria da calcolare, tra debiti certi e debiti latenti, i mesi di lavoro impiegati sono stati assolutamente ragionevoli. Di certo non sarebbe stato possibile fare prima dovendo preparare un atto il più possibile valido e credibile. A ciò, in questo primo anno di attività amministrativa, vanno aggiunte le lentezze di un apparato burocratico che sconta inefficienze di lungo termine, sia sul fronte delle risorse che delle competenze, che certamente non ha semplificato il lavoro dell’Amministrazione».

Per Indietrononsitorna l’esame del Piano di riequilibrio da parte del consiglio rappresenterà un’occasione di svolta per il futuro della città: «L’approvazione del documento contabile costituisce indubbiamente una grande responsabilità per il civico consesso – conclude D’Anna – perché il deficit accumulato in questi anni ricadrà su tutti, anche in termini fiscali. Al tempo stesso, però, esso costituisce il punto da cui si può e si deve ripartire, la soluzione meno drastica rispetto ad un’ipotesi di dichiarazione di default. Bisogna agire nell’interesse della comunità, confrontarsi, proporre eventuali alternative a quelle previste dall’Amministrazione, ma è fondamentale che l’Aula, con un voto responsabile, possa consentire di “agganciare” quell’unica ancora di salvezza finanziaria che scacci lo spettro del dissesto. Diversamente a perdere, non sarebbe l’Amministrazione Accorinti, ma la città tutta».

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it