UNIME, DURA LETTERA DELL’ASS. GEA AL RETTORE: “POCA DEMOCRAZIA. ISCRIZIONI CON RISERVA, SCELTA PER FARE ECONOMIA?”

Dura lettera aperta dell’Associazione Universitaria “Gea Universitas” indirizzata al Rettore dell’Ateneo peloritano, Pietro Navarra, a pochi giorni dal “caos” relativo alla ormai famosa delibera del 7 agosto, sul tema delle iscrizioni con riserva per i laureandi di marzo.

Ma parte da ben altri temi la missiva inviata a Navarra dall’Associazione, la quale critica in apertura la mancanza di dialogo e di democrazia:

“Caro Magnifico Rettore,
di seguito cercheremo di rispondere più dettagliatamente possibile alle Sue intenzioni e a quelle della Sua amministrazione, poiché gli incontri organizzati con le associazioni non sono più occasione di dibattito costruttivo e scambio di opinioni ma altresì, differentemente dal passato, momenti di comunicazione unidirezionale di intenti dell’amministrazione, senza possibilità di dialogo, e quindi, scelte condivise.
Da sempre crediamo che il modo più efficace per sconfiggere l’annidarsi di posizioni di potere che sfuggono al controllo della collettività sia estendere il più possibile la partecipazione democratica; soprattutto “nell’accademia” quella studentesca.
Noi, Magnifico, siamo tra quegli studenti che l’hanno supportata dal primo giorno che ha deciso di scendere in campo per la candidatura a Rettore di questa Università, noi, coloro che credevano in Lei e che vorrebbero crederci ancora.
Dal primo giorno del suo mandato, contentissimi della vittoria ottenuta, abbiamo ben sperato che merito, studenti, virtuosità, capacità, futuro, fossero le parole chiave della nuova rotta intrapresa.
La Sua vittoria è stata la Nostra Vittoria, ma dal giorno dopo la sua elezione, scesi dal carro dei vincitori, e come giusto tornati a fare gli studenti, facciamo parte di quella parte di popolazione universitaria alla quale vengono scalfiti diritti giorno dopo giorno”.

In particolar modo, l’Associazione Gea, sottolineando come Navarra abbia “più volte lamentato pubblicamente lo scarso sostegno ricevuto dalla componente studentesca nella sua elezione”, critica la decisione, presa dallo stesso Rettore, di proporre una “drastica riduzione del peso degli studenti nell’elezione dei Direttori di Dipartimento e del Rettore, ponderandolo al 15% del peso attuale. Attualmente i rappresentanti degli studenti costituiscono il 15% della componente docente ed hanno diritto al voto pieno sia per l’elezione dei Direttori di Dipartimento sia per il Rettore. Con questa riforma dello Statuto d’Ateneo si riduce il peso della rappresentatività rispetto alle elezioni dei Direttori di Dipartimento e del Rettore al 15% del 15%. Un peso sostanzialmente insignificante e residuale. “La Sapienza”, l’Ateneo più grande d’Italia e d’Europa, prevede il voto pieno per i rappresentanti degli studenti (come è attualmente a Messina) che vengono eletti in una quota di “almeno” il 15% nei consigli di Dipartimento e il cui voto per l’elezione del Rettore esprime una quota complessiva del 15% del corpo docente. Ci siamo rivolti insieme ad altre associazioni, al CNSU, per capire come fronteggiare questa situazione. Al primo consiglio utile del suddetto organo verrà presentata una mozione e si cercherà di porre la questione al CUN e al Ministero”.

 

L’Associazione Gea si concentra poi sul tema caldo degli ultimi giorni, relativo alle iscrizioni con riserva:“L’iscrizione all’Università da parte di uno studente, la consideriamo in termini giurisprudenziali, un contratto, dove l’Università non dovrebbe intervenire unilateralmente per alcuna modifica riguardante gli studenti. Questa amministrazione, ha deliberato l’impossibilità di iscriversi “con riserva” per usufruire dell’appello di laurea di marzo a meno ché non sia stato dato l’ultimo esame nel mese di dicembre, mentre sino allo scorso anno era possibile sostenere l’ultimo esame fino a 15 giorni prima dell’appello di laurea di marzo (come ancora accade, dopo una verifica, a Palermo e Reggio Calabria, gli Atenei più vicini geograficamente e per condizioni economiche), senza incorrere in alcun tipo di pagamento e senza risultare, per gli studenti in corso, laureati fuori corso”. L’Associazione studentesca teme che tale scelta sia solo legata a “fare economia, in virtù di un piano di riequilibrio dell’Università, in un frangente in cui dalle famiglie degli studenti usciranno 3 milioni in più nei prossimi conguagli, rispetto agli scorsi anni (ciò potrebbe essere interpretato come aumento delle tasse e non, invece, come dall’amministrazione inteso, recupero dell’evasione fiscale)”. Soprattutto su questo tema viene richiesto, dunque, un colloquio con tutte le associazioni.

 

L’ultimo tema su cui Gea fa una dura critica, è quello relativo all’esclusione delle matricole e degli iscritti ai 1°anni dall’elettorato attivo e passivo, per le imminenti elezioni dei rappresentanti degli studenti nel prossimo mese di novembre. “E’ per noi paradossale – si legge nella lettera – la risposta data dall’ egregio prof. Antonio Saitta (Prorettore alla legalità e ai procedimenti amministrativi) che al nostro dissenso sull’argomento ha risposto che «gli studenti iscritti ai primi anni non hanno la consapevolezza di chi andare a votare o di decidere se candidarsi». Il sol fatto di possedere lo status di studente, in regola con il pagamento delle tasse,ed essere in corso, cosi come recita lo statuto, dovrebbe bastare a non far nemmeno minimamente immaginare una possibile ipotesi che li escluda da tale possibilità. Da considerare oltre, che ai “primi anni” si intendono anche gli iscritti al primo anno di specialistica ed anche ai primi anni di scuola di specializzazione, che ben avrebbero pari diritto di godere della possibilità di eleggere e di essere eletti.  La soluzione intermedia potrebbe essere fissare, per gli iscritti al 1°anno, una data utile entro la quale avrebbero il diritto di voto, cosi facendo anche gli uffici preposti avrebbero la possibilità di organizzare gli elenchi per tempo ed in maniera organizzata. I principi di uguaglianza e di rappresentatività per gli studenti verrebbero cosi garantiti”.

In conclusione, l’Associazione Gea spera che la lettera aperta serva per far comprendere al Rettore “il sentimento di amarezza che aleggia tra il corpo studentesco, e che per primi tramite questa lettera, abbiamo voluto rappresentare, soprattutto perché per primi abbiamo creduto e tutt’ora crediamo in Lei e in un suo pronto e chiaro intervento”. @SimoneIntelisano

 

 

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