TASI, LA CGIL SMENTISCE IL CONSIGLIO COMUNALE: “FINANZIARE I SERVIZI SOCIALI SI PUO'”

Servizi sociali sempre più nella bufera, a Messina, dopo la decisione del Consiglio comunale di tagliare i 2 milioni inizialmente stanziati dalla Giunta grazie ai proventi stimati dalla riscossione della Tasi. A peggiorare le cose, contribuisce la dura posizione assunta da buona parte dell’aula contro Nino Mantineo, questa mattina. Proprio la Fp Cgil, attendendo le risultanze finali della conferenza, ha richiesto un’audizione alla sesta commissione di palazzo Zanca per sollecitare la copertura finanziare delle somme per garantire i servizi sociali nel bilancio: “Non consentiremo nessuna sospensione dei servizi – tuona Clara Crocè – il settore e i lavoratori hanno già pagato un prezzo troppo alto a causa di una politica dissennata”.

Crocè, segretario generale della Fp Cgil, rileva in ogni caso che molti Comuni, nei regolamenti, hanno inserito tra i servizi indivisibili che vengono forniti anche i servizi socio – assistenziali. Tra gli esempi, il Comune di Napoli con “prestazioni socio – assistenziali quali contrasto alla povertà( al netto delle quote finanziate dallo stato e dalla regione); minori a rischio; assistenza domiciliare”. Quello di Roma Capitale: “Servizi socio – assistenziali 196.097.905,07 euro”. Quello di Follina (in provincia di Treviso): “Servizi socio assistenziali 115.600 euro”.

Dati questi che cozzano con le tesi difese lo scorso lunedì 8 settembre in aula, con i consiglieri comunali propensi a escludere i servizi socio – assistenziali tra quelli indivisibili e, quindi, dagli introiti della Tasi.

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