EX DIPENDENTE ACCUSA CGIL MESSINA SULLA TV DI STATO: “PAGAVA IN NERO”. IL SINDACATO: “FALSITA'”

La Cgil di Messina protagonista delle cronache nazionali grazie a Virus – Il contagio delle idee, la trasmissione di approfondimento condotta da Nicola Porro, in onda ieri sera su Rai2. Una ribalta, a dire il vero, indesiderata, considerando che a tenere banco è stato il caso Alma Bianco. L’ex contabile ed ex ispettore regionale della Cgil, già indagata dalla procura messinese per appropriazione indebita, nell’ambito di un’inchiesta relativa ad un ammanco di 60mila euro, licenziata, con un processo penale in corso, è intervenuta in studio, sparando a zero.

Bianco – le cui dichiarazioni vanno in ogni caso verificate – ha raccontato un sindacato diverso da quello che sarebbe legittimo immaginare. Un sindacato capace di falsificare bilanci, alterare rimborsi, assumere con contratti fittizi. Un sindacato capace anche di non versare i contributi e minacciare il licenziamento a chi non si adeguava.

“Sto dicendo qui, quello che ho già detto ai magistrati. Nulla di nuovo”, le parole di Bianco davanti agli italiani, in diretta sulla tv di Stato.

Secondo la sua ricostruzione dei fatti, attualmente al vaglio della magistratura, a seguito dell’indagine avviata dal sostituto procuratore Fabrizio Monaco, la Cgil di Messina pagava anche in nero. E spettava proprio a lei, inizialmente contabile, trovare il modo di far quadrare il cerchio. Nel 2000, infine, la promozione a ispettore regionale, con l’onere – dopo essere stata costretta, a suo dire, perfino a concedere dei rimborsi a chi non ne aveva diritto – di controllare che tutto fosse in regola nelle varie sedi siciliane del sindacato.

Sindacato che non intende subire in silenzio le accuse della ex dipendente: “Alma Bianco – si legge in una nota di replica della Cgil di Messina – è stata licenziata, nel marzo del 2010, per giusta causa perché ritenuta responsabile di gravi irregolarità e ammanchi. Contestualmente sono state presentate contro la stessa 7 denunce/querele sia da parte della Camera del Lavoro che da parte di sette federazioni di categoria della Cgil di cui la Bianco curava la contabilità. A seguito di queste denunce/querele e delle indagini effettuate dalla Procura della Repubblica di Messina, la Bianco è già stata rinviata a giudizio per i reati di falso e di appropriazione indebita aggravata per un importo di oltre 170mila euro sottratti alle casse della Cgil di Messina”.

Il processo è in corso di svolgimento dinanzi al Tribunale penale di Messina in composizione monocratica, come ricorda la stessa Cgil peloritana che si è costituita parte civile insieme a “sette categorie”.

“Le accuse che la Bianco, già quattro anni fa, dopo il licenziamento e le denunce, ha rivolto alla Cgil, ripetute nel corso della trasmissione, sono totalmente false – si legge ancora nella nota – peraltro tali accuse sono state sottoposte al vaglio della magistratura che ne ha appurato la infondatezza. Pertanto, con buona pace della Bianco e delle sue reiterate e false esternazioni, la realtà è questa: l’unica persona imputata e rinviata a giudizio dalla magistratura è proprio Alma Bianco”.
La Cgil di Messina si riserva di agire ulteriormente, a tutela dei propri diritti e della propria onorabilità, in tutte le sedi competenti.

 

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