RAFFINERIA, FIAMME SPENTE DEL TUTTO. SEL LANCIA SOS AMBIENTALE E RAI2 TRASFERISCE MILAZZO A CATANIA

E’ stato spento, questa volta pare definitivamente, l’incendio alla Raffineria di Milazzo, divampato la notte tra il 26 e il 27 settembre, quando mancavano 10 minuti all’una. Sul posto rimane un presidio dei vigili del fuoco: una squadra demandata a monitorare la situazione che, tuttavia, viene definita “sotto controllo”.

Si ricorda che già ieri, intorno alle 11,30 – 12, sembrava che tutto fosse stato ricondotto alla normalità mentre verso le 16 si è dovuto assistere a una recrudescenza del rogo.

D’ora in avanti sarà possibile accedere all’area e mettere i sigilli al serbatoio 513, o a ciò che ne resta, come disposto ieri dalla Procura della Repubblca di Barcellona.

In merito all’accaduto, la coordinatrice provinciale di Sel, Daria Lucchesi, parla di “incidente che poteva essere evitato”.

“Si tratta – prosegue l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà – di una situazione da noi denunciata già da tempo. Come emerge dalla ricerca dell’Istituto di Tossicologia dell’Università di Messina, si registrano gravi anomalie nello sviluppo dei genitali dei bambini di Pace del Mela, ad esempio. Le famiglie e l’associazione Adasc da tempo denunciano l’alto numero di malattie nella zona, per la presenza di polveri sottili tossiche che giornalmente vengono assorbite. Nonostante questo, il sindaco Carmelo Pino ha sempre parlato di situazione sotto controllo, senza rischi ambientali. Come allora anche oggi: dopo lo scoppio nel deposito che contiene un milione di litri di carburante, ci sentiamo ancora dire da Comune e Federpetroli: Nessun rischio per la popolazione”.

Lucchesi si chiede come si possa essere essere così miopi e fingere ancora che tutto sia sotto controllo: “Questa volta è andata bene, nessun morto né ferito. E domani? L’aria è irrespirabile a Milazzo. Quanto tempo ancora dobbiamo credere alle ‘favole’ che ci vengono raccontate, in funzione di interessi e accordi a scapito di chi vive in questo territorio? Per quanto tempo dobbiamo stare ancora in silenzio sotto ricatto occupazionale? Noi siamo preoccupati per le conseguenze ambientali e speriamo che l’Arpa comunichi al più presto i dati su aria, acqua e terra. Crediamo che sia fondamentale una seria valutazione sullo stato della sicurezza dell’impianto e chiediamo inoltre la verifica dei piani di evacuazione e una risposta rapida da parte della Protezione civile regionale. Non possiamo, dopo quanto accaduto, stare ancora a guardare, temendo una tragedia più grande e mettendo ancora a rischio la salute dei cittadini”.

Piccola nota incolore a margine. Alcuni lettori di Messina Ora segnalano che ieri, nel corso del telegiornale di Rai2 andato in onda all’ora di pranzo, è apparsa la scritta in sovrimpressione “Milazzo (Ct)”. I lettori si chiedono perché dover pagare il canone, se poi il risultato è di dover subire questo genere di informazione. A chi redige questo articolo non rimane che constatare, parallelamente, che ai tempi della crisi, dopo aver rastrellato tutte le bellezze, ai catanesi non rimane che razziare, della provincia di Messina, le disgrazie. (@FabioBonasera)

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