Allarme meteo, e quei minori nelle tende

Allarme meteo in corso, protezione civile allerta, scuole chiuse così come l’Univerisità. Perchè è giusto tutelare l’incolumità di tutti, soprattutto dei più piccoli. Giusto il tempo di mettere in ordine le notizie, gli sms e i comunicati stampa. Arriva anche la telefonata che avvisa, “meglio non usare il mezzo privato, e se proprio dovete, non sostate vicino a zone che potrebbero allagarsi o vicino ai torrenti”. Poi il pensiero va ad altri bambini, quelli che da diversi mesi sono nella tendopoli.

Protagonisti involontari di una querelle politica che si è conclusa con le dimissioni dell’ex esperto alla mediazione sociale del Comune Clelia Marano, e con un balletto di competenze su cui l’ultima parola l’ha messa il Prefetto. Ma in attesa che venga adeguata agli “standard richiesti” la struttura sita nell’Istituto Fondazione IPAB Conservatori Riuniti  Scandurra” di via S. Sebastiano di Messina, questi piccoli scampati alla guerra e al viaggio per mare, sono ancora accampati.

Nelle prossime ore per diciotto di loro si apriranno le porte dello Sprar, ma  tutti gli altri dovranno aspettare in tenda che il maltempo passi.

E ci si chiede se non fosse il caso, stante la proclamata allerta, di considerare l’opportunità di aprire una scuola, una chiesa, un locale comunale che abbia pareti.

Intanto la politica resta a guardare. Solo il Movimento 5 Stelle, che tra l’altro non è rappresentato a Palazzo Zanca, si è occupato del caso, con un sopralluogo da parte dei deputati D’Uva e Zafarana. (@pal.ma.)

 

 

 

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