Mercati, Panarello e De Simone: “Spostiamoli nella zona falcata, in Fiera solo quelli natalizi”

“Piuttosto che in Fiera i mercati li sistemiamo nella zona Falcata”. E’ quanto si sono detti l’assessore al ramo del Comune di Messina, Patrizia Panarello, e il presidente dell’Autorità portuale, Nino De Simone (in foto), in merito all’ubicazione del mercato Mandalari.

Il trasferimento nell’area fieristica – come spiega una nota di palazzo Zanca, “richiesto dagli operatori commerciali e condiviso sia nei tavoli tecnici che con i consiglieri comunali” –  è naufragata dopo una chiacchierata al telefono con De Simone. Ne è emerso che l’ipotesi, avversata sia da Confindustria che dai sindacati, “non è praticabile”.

“Il presidente – spiega Panarello – sostiene che potrebbero essere realizzati forse dei mercatini natalizi, ma non bisettimanali. Ha inoltre prospettato l’ipotesi della zona falcata come area eventuale da valorizzare anche attraverso la collocazione di mercati. Questa, insieme ad altre ipotesi, verranno vagliate dall’Amministrazione comunale sempre in collaborazione con il Consiglio comunale che alla fine deciderà in aula se e dove effettuare il trasferimento”.

Questa l’opinione dei segretari di Cgil, Cisl e Uil di Messina, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania, in merito al tramontato trasferimento del mercato di Giostra in Fiera: “Siamo d’accordo con il presidente di Confindustria, Alfredo Schipani. Occupare l’area dell’ex Fiera con un mercatino rionale è in contraddizione con il recupero del rapporto della città col mare, con la restituzione alla città del water front dal punto di vista sociale e culturale, con qualsiasi ipotesi di sviluppo di questo territorio. Si tratta dell’ennesimo atto basato su una idea di città e di territorio che non si pone il problema del tessuto produttivo e della difesa e creazione del lavoro. Migliorare alcuni ambiti della qualità della vita, ammesso che con questi provvedimenti vi si riesca effettivamente, senza affrontare il problema dello sviluppo economico, anzi a volte ostacolando ambiti vocati del territorio, produce nell’immediato e ancor più in prospettiva, danni produttivi e occupazionali gravi. Invece di continuare ad annunciare in conferenze stampa provvedimenti decisamente inconsistenti, l’amministrazione Accorinti farebbe meglio ad avviare un confronto con parti sociali e forze produttive, per cercare il bandolo di una matassa che, decisamente, ancora le sfugge”.

 

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