Esami di riparazione: le scuole chiuse potrebbero posticipare le prove per oltre duecento studenti

Mancano pochi giorni agli esami di riparazione ma le scuole restano ancora chiuse dopo l’ordinanza di Cateno De Luca. Il procedimento firmato un mese fa dal primo cittadino prevedeva la necessità di verificare, prima di riaprire i plessi, che ogni struttura fosse in possesso dei criteri di sicurezza antisismica e antincendio.

Secondo i primi accertamenti quasi nessuna scuola possiede tutti i parametri previsti dalla legge per la sicurezza degli studenti e del personale. Entro dopo domani sul tavolo del sindaco arriveranno tutti i risultati per ogni plesso della città. Documentazioni queste che saranno poi inviate alla Regione, alla Prefettura e al Governo. Ma imperversa la confusione fra i dirigenti scolastici che anche se hanno già stabilito le date per gli esami, tuttavia non hanno potuto dare conferma sicura rispetto ai giorni stabiliti perché prima sarà necessario che il sindaco si pronunci sull’eventuale riapertura delle scuole sia pur momentaneamente.

Stamattina i dirigenti, intanto, si sono riuniti all’Istituto Minutoli per capire di concerto come muoversi in caso di mancata riapertura delle sedi in vista degli esami. “Non voglio avvisi di garanzia per responsabilità che non mi competono – ha detto intanto De Luca – Basta scaricare dal governo centrale sui sindaci le deficienze politiche”. Solo per mettere a norma tutte le scuole sotto il profilo della sicurezza antincendio i fondi sarebbero pari a 27 milioni di euro. In forse, intanto, il futuro prossimo di quasi 200 studenti in attesa di concludere l’anno scolastico con gli esami di fine agosto.

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