Via le transenne, da domani auto e ciclomotori potranno circolare in pieno centro. Il Tar di Catania ha infatti accolto il ricorso avanzato da quattro commercianti contrari alla decisione dell’amministrazione comunale di istituire l’area pedonale. In particolare al Tar si erano rivolti gli avv. Fernando Rizzo e Andrea Vadalà in rappresentanza di un gruppo di esercenti scontenti, convinti che la proroga della pedonalizzazione fosse illegittima. Si tratta di Pasticceria Ragusa, Golden Gold, Alibi Dimensione Uomo, Rivendita Aiello, Alessandra Cammarata e Alberto Semaino, che hanno impugnato il provvedimento della Giunta di prorogare l’isola pedonale in quanto ritenuto in contrasto con il Piano Generale del Traffico Urbano approvato.
“Non conosciamo ancora nel dettaglio i motivi della decisione del Tar – dice soddisfatto l’avvocato Vadalà – aspettiamo di avere in mano l’ordinanza per notificarla al Comune e all’Associazione Mille Vetrine”.
Il provvedimento n. 201400783 è immediatamente esecutivo. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Terza) – si legge nel documento – accoglie l’istanza cautelare proposta col ricorso introduttivo e con i connessi motivi aggiunti e per l’effetto sospende, per quanto di ragione, i provvedimenti impugnati. Fissa l’udienza pubblica di trattazione per il 10 giugno 2015. Spese compensate. La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti. Così deciso in Catania nella camera di consiglio del giorno 5 novembre 2014 con l’intervento dei magistrati: Calogero Ferlisi (Presidente, Estensore), Gustavo Giovanni Rosario Cumin (Referendario), Francesco Mulieri (Referendario)”.
Riaprono quindi al transito veicolare via dei Mille e via Giordano Bruno, mentre rimarrà chiusa piazza Cairoli e parte di viale San Martino.
Una decisione che arriva mentre a Palermo, sullo stesso argomento, il Tar salva le isole pedonali, respingendo la richiesta di sospensiva avanzata anche in quel caso da esercenti commerciali ritenuti lesi.
