Caso Manca, la Commissione antimafia convoca procuratore capo e pm di Viterbo

Sono stati convocati dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Nazionale Antimafia  il procuratore capo  di Viterbo, Alberto Pazienti e il Pubblico ministero Renzo Petroselli, per un’audizione sull’indagine relativa alla morte di Attilio Manca.

I due magistrati si sono detti disponibili per essere ascoltati il 17 dicembre prossimo. Ad ascoltarli la stessa presidente dell’Antimafia,  Rosi Bindi, che a Messina, a conclusione della missione antimafia, ha dichiarato che “la morte di Attilio Manca a tutto è attribuibile tranne che a un suicidio da overdose”.

La notizia giunge il giorno successivo ad un’altra convocazione: quella dell’avvocato difensore della famiglia Manca Antonio Ingroia, iscritto nel registro degli indagati per calunnia, ma che non è stato di fatto ascoltato dal procuratore Petroselli.

“L’ennesimo “mistero” della procura Viterbese – commenta Gianluca Manca – che non ha posto alcuna domanda ad Ingroia, mentre nel frattempo dallo studio del fascicolo sono emersi altri particolari sull’informativa redatta dal dottor Salvatore Gava, allora capo della squadra mobile di Viterbo, circa la presenza dell’urologo a Belcolle nei giorni in cui Bernardo Provenzano era a Marsilia per farsi operare. E’ stato infatti appurato che Attilio risulta assente anche nella prima decade del mese di ottobre 2003″.

Nessuna notizia giunge invece dalla DDA di Roma, dove è stato aperto un fascicolo contro ignoti. Ma l’indagine, scaturita dalle dichiarazioni di Giuseppe Setola, potrebbe aver avuto un arresto proprio a seguito del dietrofront del killer dei casalesi sul piano della collaborazione con la giustizia.

 

 

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