Conoscenza e prevenzione dei rischi naturali, Rubino: “Provincia di Messina rappresenta 30% delle zone pericolose della Sicilia”

E’ sicuro il luogo in cui viviamo? E le nostre case, le scuole, le strutture che noi e i nostri figli frequentiamo? Sono questi gli interrogativi fondamentali che scaturiscono da un incontro come quello che si è tenuto oggi all’Auditorium di Pace del Mela, in provincia di Messina.

La conoscenza e la prevenzione dei rischi naturali. Rischi sismici e idrogeologici” il titolo del convegno, al quale hanno partecipato gli studenti delle classi medie dell’Istituto Comprensivo G.Marconi e quelli dell’IPSIA G.Ferraris di Pace del Mela.

Dopo il saluto iniziale, il sindaco Giuseppe Sciotto ha focalizzato l’attenzione sull’importanza che riveste l’argomento cardine del convegno al giorno d’oggi. “Tutto il territorio corre dei rischi perché negli anni la politica è stata assente, e la natura non è più controllabile”. Il primo cittadino ha inoltre ricordato le note di sollecito fatte pervenire alla Regione Siciliana per la messa in sicurezza del Torrente Muto “che non ci fa dormire sonni tranquilli”.

Michele Orifici, consigliere del Consiglio Nazionale Geologi, ha illustrato il Piano di Protezione Civile per la prevenzione dei rischi idrogeologici. Un momento altamente formativo per i ragazzi, nel quale ha sottolineato come sia “fondamentale conoscere il piano di protezione civile del proprio comune e le contromisure che possono essere messe in atto in caso di criticità idrogeologica”. Orifici ha mostrato poi immagini molto eloquenti: quelle del 22 novembre 2011, quando l’alluvione colpì Barcellona Pozzo di Gotto, e la piena del torrente Idria portò più volte, nel giro di pochi minuti, all’esondazione. In quel caso, come in molti altri, furono adottati degli atteggiamenti che vanno assolutamente evitati: circolare in auto o a piedi nei pressi di un torrente può rivelarsi davvero fatale in situazioni simili.

E’ stata poi la volta di Umberto Braccili, Giornalista RAI, autore del libro “Macerie dentro e fuori”, scritto nel maggio del 2010 insieme ad alcuni genitori che avevano perso i loro figli, universitari fuori sede, nel sisma del 6 aprile 2009. E Braccili ha ricordato anche oggi la tragedia dell’Aquila, dove persero la vita 309 persone. Tra loro anche più di 50 studenti fuori sede. Il padre di uno di loro, Sergio Bianchi, è oggi il Presidente dell’Associazione Vittime Studenti Universitari Sisma aprile 2009 e ha portato la sua testimonianza anche al Teatro del Mela.

Il momento più emozionante è stato raggiunto proprio durante il suo intervento: il padre di Nicola ha voluto porre l’accento sulla gravità rappresentata dalla negligenza di chi in passato non ha provveduto a rendere le nostre città più sicure. Bianchi ha spronato i ragazzi presenti a porsi continuamente delle domande e a pretendere la sicurezza e la tutela della propria vita, “perché la negligenza di qualcuno può togliere a due genitori un progetto di vita”.

Nicola aveva 20 anni e studiava per conseguire la laurea in biotecnologie “ma nessuno gli aveva detto che la sua casa non era sicura”. E, sottolinea ancora Bianchi, forse nemmeno i genitori a volte si chiedono se davvero il luogo in cui viviamo sia stato costruito con coscienza; se le università e le scuole siano sicure. Bianchi ha ricordato inoltre che “nella vita ciò che conta è l’etica personale, non bisogna cedere a ricatti e giochi di potere ma essere sempre onesti con se stessi. Gli adulti hanno il dovere di tutelare i sogni di questi ragazzi”. “Io avrei potuto decidere di restare in casa a piangere il mio dolore, sono la somma di diversi errori fatti da persone che pensavano di essere onnipotenti. Ma ho deciso di parlarne perché questo non deve più accadere”.

Di natura più tecnica l’intervento del geologo Francesco Rubino, Presidente dell’Associazione Geologi di Messina 1995, che ha illustrato le cause dei terremoti, spiegando come sia determinante il movimento delle placche, con un focus sull’area che comprende la Sicilia e la Calabria. Dal rischio sismico, Rubino, che ha interagito molto con gli studenti, si è poi spostato sul rischio idrogeologico, mostrando anche un’interessante rappresentazione geografica dei corsi d’acqua che attraversano Pace del Mela. “La provincia di Messina da sola rappresenta il 30% delle zone pericolose della Sicilia e solo attraverso la prevenzione possiamo limitare i danni. Un rischio non si può annullare, ma si può mitigare” ha concluso l’esperto.

Anche l’ingegnere Antonio Rizzo della Protezione Civile di Messina, intervenuto al termine, ha ribadito che la provincia di Messina ha tantissimi nodi critici. “Dagli eventi alluvionali del 2009 – spiega – di certo è cambiato qualcosa dal punto di vita dell’informazione. Ogni giorno il dipartimento nazionale e poi quello regionale della Protezione Civile informano i comuni emettendo un bollettino per il giorno dopo. La Sicilia ha recepito da tempo questa modalità di intervento”.

L’incontro si è concluso con un momento di dibattito al quale hanno partecipato in particolare due insegnanti, esprimendo le proprie perplessità sulle misure adottate fino ad ora nella Valle del Mela, in relazione, soprattutto, alla pericolosità rappresentata dai torrenti limitrofi.

Gli studenti sono stati inoltre invitati a partecipare alla II Edizione del Premio di Laurea “AVUS 6 aprile 2009”, istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi, la Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Associazione Vittime Universitarie Sisma 6 aprile 2009, costantemente impegnati nella diffusione della cultura geologica e nella prevenzione dai rischi naturali, con lo scopo di onorare la memoria degli studenti universitari vittime del terremoto di l’Aquila del 2009. Il premio si rivolge a giovani laureati che abbiano discusso una tesi di laurea sperimentale nell’ambito “Terremoti, pericolosità sismica del territorio e riduzione del rischio sismico” e agli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado in tutta Italia, ed è stato presentato proprio oggi a Catania. 

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