Calcio Lega Pro. Il Messina prova a ribaltare decisione prefetto, duri i tifosi del Benevento

Non è ancora finita o almeno è quanto si augura Pietro Lo Monaco, impegnato pochi minuti fa insieme ai vertici del Comune e dell’Atm a redigere un nuovo piano organizzativo per una partita che è diventata un caso nazionale, dopo il secondo stop da parte della Prefettura di ieri in merito alla possibilità di aprire le porte dello stadio San Filippo ai tifosi. Proprio a Stefano Trotta, neanche a dirlo, spetta ancora una volta l’ultima parola sulla riapertura o meno dell’impianto off-limits: certo fa sorridere come a ridosso delle 20.45, orario di inizio della gara, chiunque tra i tifosi messinesi abbia ancora un minimo residuo di volontà di assistere a questo disgraziato spettacolo non sappia “di che morte morire”.

Riapertura o meno degli spalti, resta la frittata istituzionale e non si cancella lo spauracchio di una guerra istituzionale, ormai politica, che pesa sulle spalle dei cittadini, nessuno escluso, come un macigno.

Intanto da Benevento arriva una dura nota scritta dai tifosi sanniti; nessun attacco ai messinesi o alla proprietà giallorossa, solo un sonoro “vergogna” diretto alle istituzioni e al Paese per quanto successo durante questi ultimi due giorni. Ecco il comunicato integrale:

Al Peggio non c’è mai fine

Mai come questa volta appare arduo esprimere un qualsiasi commento  sull’ ignobile sceneggiata cui siamo stati costretti ad assistere negli ultimi due giorni. Non si sa da dove iniziare, e appare persino difficile individuare un solo obiettivo contro cui puntare il dito. Non si sa se ridere o piangere, tanto è sottile stavolta il confine. Il problema, purtroppo, non è Messina – Benevento, il problema non sono i Beneventani che non hanno a disposizione mezzi di trasporto per raggiungere il San Filippo (erano già bloccati da qualche settimana!), il problema non sono i Messinesi (che lo stadio lo avrebbero raggiunto da soli), il problema, ENORME, è che purtroppo siamo nel paese (la p minuscola non è un errore di battitura) delle grandi contraddizioni, nel paese  in cui si fa di tutto per crearsi da soli problemi inesistenti ai quali, però, non si riesce in alcun modo a trovar soluzione, nel paese in cui quello che fino ad un minuto prima era regolare, tutto un tratto non lo è più, un paese in cui c’è una regola e mille interpretazioni, una norma e mille deroghe, un paese che fornisce ai suoi sceriffi tutti gli strumenti necessari per dettare legge e sovvertire sistemi. È questo modo di atteggiarsi che espone  le istituzioni italiane al pubblico ludibrio straniero, è questo stile balordo che allontana da esse coloro che in esse dovrebbero avere fiducia e speranza. Un capriccio chiude uno stadio. Un capriccio limita la libertà di migliaia di persone. Nessuna carenza strutturale, nessuna questione di sicurezza: INVENZIONI E CAPRICCI. La solita, immancabile, VERGOGNA ITALIANA.
CURVA SUD BENEVENTO

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