Presepi in vetrina al palazzo Arcivescovile: ecco i segreti degli artigiani del Natale – FOTOGALLERY

Avrà luogo oggi alle 18,30, nei chiostri del palazzo Arcivescovile, l’inaugurazione della IX Mostra di arte presepiale, resa possibile dalla sede di Messina dell’Associazione italiana amici del presepio. L’evento avrà inizio nella cappella Santa Maria all’Arcivescovado con il concerto di arpe e coro dell’Istituto Boer – Verona Trento. Seguirà il taglio del nastro da parte del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.

Gigi Genovese, presidente dell’Associazione italiana amici del presepio , con soddisfazione dichiara che ben 10 su 30 soci della sede di Messina parteciperanno con diverse opere a questa importante mostra, che per il nono anno consecutivo si tiene nei chiostri del Palazzo Arcivescovile: “Siamo veramente entusiasti per la rilevanza nazionale che ha assunto questa manifestazione. Da diverso tempo la sede di Messina collabora infatti con altre realtà nazionali. Anche quest’anno potremo esporre le opere di Guido Raccagni, uno dei più noti ed apprezzati presepisti italiani , arrivate a Messina grazie ad un accordo con la sede Aiap di Cividino-Quintano di Castelli Calepio, in provincia di Bergamo, e di altri affermati artisti come gli spagnoli Josè Luis Mayo, Josè Joaquin Perez e Martì Castells. Gli italiani Martinisi e Marco Guttilla impreziosiranno la mostra che quest’anno ha visto la fattiva collaborazione dell’Associazione amici del Museo di Messina. Non è un caso, la tradizione presepistica a Messina risale al 1700, quando in città operavano numerosi artisti ed artigiani che con le loro opere impreziosivano le case dei messinesi. Prendendo spunto dalla tradizione napoletana, riuscirono comunque a caratterizzare le loro opere con elementi tradizionali siciliani, quali le barche di pescatori, le piante di fico d’india, i costumi caratteristici del periodo”.

“Visto l’apprezzamento che questa mostra ogni anno riesce ad ottenere – prosegue Genovese – è nostra ferma intenzione, al termine delle festività natalizie, stimolare le autorità e gli enti interessati affinché si possa realizzare un museo permanente dell’arte presepiale. Siamo convinti che questa presenza storica e documentale possa diventare oggetto di interesse turistico e potrebbe essere inserita in un percorso storico e culturale della città che oggi manca”.

Antonio Valenti è un socio dell’associazione. Nel tempo ha perfezionato la sua tecnica ed oggi vuole svelare a Messina Ora qualche trucco del mestiere. Realizzare un presepe artistico infatti richiede non soltanto una particolare predisposizione per le arti grafiche e visive, ma anche e soprattutto manualità, esercizio, tanto tempo libero e… molta pazienza: “Lo vede questo presepio?” – esordisce Valenti – “ci ho messo più di sei mesi per completarlo . Per realizzare una roccia quanto più naturale possibile uso fogli di polistirolo ad altissima densità. Servono per gli imballaggi dei pallet di cemento e del ferro, è un materiale molto resistente che recupero in giro per depositi e capannoni industriali. Abbozzo la forma e subito dopo ricopro il pezzo grezzo con il gesso, che poi cesello millimetro per millimetro dando la forma definitiva. Per le case invece parto da un foglio di poliuretano, da questo ricavo ogni singolo mattone e, come un vero muratore, incollo tutti i singoli pezzi, ossia centinaia su centinaia per costruire le case, le capanne, i muretti a secco. Anche la pitturazione finale ha la sua importanza, sul gesso si può usare l’acrilico, mentre per il poliuretano preferisco usare le terre. Parto dal colore più scuro, tipico del poliuretano, e vado pian piano a sfumare verso colori più chiari. Le statuine sono un altro mio ‘capriccio’, molti preferiscono utilizzare pezzi in resina realizzati con gli stampi, sono sempre oggetti di una certa bellezza, ma io preferisco quelle in creta, realizzate e dipinte a mano, una per una, credo che l’effetto sia molto più realistico e si avvicini di più alla tradizione classica del presepio. Con la creta o con il Das, inoltre, realizzo molti particolari quali ad esempio le tegole. Per fare un tetto di pochi centimetri posso impiegarci anche 6 mesi”.

Servizio fotogiornalistico di Lillo Lo Cascio

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