Sciacca chiede commissariamento Comune: “Non ha approvato piano recupero aree Zir e Zis”

Gaetano Sciacca

“Il Comune di Messina va commissariato”. Gaetano Sciacca, ex ingegnere capo del Genio civile non ha dubbi. A rendere necessaria la nomina di un commissario ad acta, secondo il professionista, è la mancata adozione del piano particolareggiato per il recupero delle aree Zir e Zis. Un intervento, quello dell’ex presidente del Consorzio Autostrade Siciliane, calato all’interno della conferenza stampa convocata questa mattina dai deputati regionali del Pdr, Peppe Picciolo e Marcello Greco, per presentare l’iter che si intende adottare per la riqualificazione della zona falcata.

Sciacca, in questo senso, ha rimesso in discussione le proprie precedenti posizioni sul disegno di legge presentato a suo tempo dai due parlamentari dell’Ars. Disegno di legge che non prevede alcun aumento delle attuali volumetrie. Niente sconti, invece, nei confronti della Giunta municipale. Ragion per cui è da escludersi che possa essere, come da qualcuno paventato nel recente passato, l’erede di Filippo Cucinotta ed Elio Conti Nibali nell’esecutivo di Renato Accorinti.

A innescare le sue critiche è la notizia, apparsa sulla stampa locale, circa le norme di attuazione del Prg varate da Sergio De Cola: “Su queste norme, che personalmente sconosco, sarebbe servito un dibattito, con il coinvolgimento degli ordini degli architetti, degli ingegneri”. Da qui, alle aree Zir e Zis e alla Falce il passo è breve: “Rappresentano il nodo centrale del nostro territorio. Sono gestite dallo Stato, tramite l’Autorità portuale, quindi sarebbe opportuno capire cosa intende farne, considerato che ha i soldi per intervenire”.

“In merito alla normativa delle aree Zir e Zis – aggiunge – è previsto un piano di recupero. A redigerlo, deve essere il Comune, cui spetta il governo del territorio. Diversamente, la Regione può predisporre il commissariamento. In ogni caso, occorre capire cosa prevedono a riguardo queste norme di attuazione. Altrimenti, è impossibile agire”. Per sbloccare la situazione – termina Sciacca – serve un crono programma, da qui a un mese. Per appaltare i lavori è sufficiente un progetto preliminare”.

Secondo l’imprenditore Massimo Finocchiaro, fiduciario di Rosario Crocetta nella città dello Stretto e numero due della locale Confindustria, le norme di attuazione “sono uno spot dovuto alla crisi determinata da Cambiamo Messina dal Basso. Nessun ordine professionale è stato invitato al tavolo – prosegue – e al momento in quell’area non si può procedere nemmeno a una ristrutturazione. Così si decreta la morte dell’edilizia, dell’indotto e di tutta la città”.

“Stiamo parlando di ripristino, di riqualificazione – conclude – nel rispetto dei vincoli. Fermando tutto, si accetta definitivamente l’agonia della città. L’Amministrazione è inadempiente e la deputazione può già richiedere un commissario ad acta”. (@FabioBonasera)

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