Messina, è guerra tra preside e genitori: ragazzo down rischia di non partire per la gita del V anno

I genitori vogliono che il figlio parteci alla gita scolastica di fine anno, ma accompagnato dalla sua insegnate di sostegno. La preside, invece, ha disposto che siano altri docenti (sempre di sostegno) ad accompagnarlo. E ha offerto che alla gita possa partecipare anche la madre del ragazzo, a spese della scuola. Ma un ragazzo down, intanto, con molta probabilità non partirà con i suoi compagni.

La vicenda accade all’Istituto Ernesto Basile di Messina. Tra due settimane la classe partirà verso Praga, per la tanto attesa gita scolastica. Un “rito” generazionale, che segna l’imminente fine di un ciclo della vita, quella trascorsa tra i banchi di scuola con compagni con i quali hai condiviso momenti che resteranno indelebili.

Una esperienza che anche Salvatore,  diciassette anni, affetto da sindrome di down, stava, sta aspettando con trepidazione. Un entusiasmo che potrebbe trasformarsi nella più grande delusione mai conosciuta.  Salvatore resterà a casa perchè non ci sarà la sua insegnante di sostegno a poterlo accompagnare. Così hanno deciso i suoi genitori, che non ne vogliono sapere di affidare il ragazzo ad altri insegnanti e per questo hanno intrapreso uno scontro con la Preside, Giuseppina Prestipino, che è apparsa irremovibile: non tornerà sui suoi passi.

La preside, infatti, con una mail del 25 febbraio 2015, ha comunicato che “LA PARTECIPAZIONE E’ GRADITA GARANTENDO COME ACCOMPAGNATORI DUE DOCENTI DI SOSTEGNO E LA PRESENZA DELLA STESSA GENITRICE, CHIARAMENTE A CARICO DELLA SCUOLA.”

Per i genitori, però,  si tratta comunque  di una profonda ingiustizia di cui non comprendono il senso. Perchè la preside non manda l’insegnante con cui il ragazzo ha più confidenza?

“Può una preside di un istituto scolastico decidere, per ragioni meramente personali ed a causa di un litigio con la professoressa di sostegno di mio figlio, decidere all’ultimo momento di non fare partire per una gita scolastica la stessa professoressa di sostegno, che segue e conosce mio figlio da tempo?  – ha dichiarato il padre di Salvatore – Come facciamo noi genitori adesso a spiegare a nostro figlio che non può partire per la gita? ”

Anche la madre del ragazzo non ha dubbi: “fino a questa mattina abbiamo cercato di essere ricevuti dalla Preside – dice la donna – perchè non ce la sentiamo di affidare ad uno sconosciuto nostro figlio al suo primo viaggio da solo. Lui ha le sua abitudini, è anche celiaco. E la sua insegnante di sostegno è l’unica garanzia per noi. La decisione dell Preside non la comprendiamo. Ci sembra solo un modo per sentirci discriminati”.

Intanto la vicenda di Salvatore sta viaggiando sui social, dove diversi sono gli appelli alla stessa Preside. La speranza è che in questa settimana si possa trovare una soluzione, che permetta all’intera classe di partire tra quindici giorni. Nessuno escluso. Perchè #salvatoredevepartire (@Pal.Ma.)

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