La Terra dei Santi, la prima a Messina con Ninni Bruschetta

Un film indipendente che indaga su un tema antico ma sempre attuale: il ruolo delle donne nella vita e nelle organizzazioni criminali. E lo fa con gli occhi di una giustizia che è anche donna, rappresentata da Vittoria (Valeria Solarino) che è un magistrato, colei che si confronterà con Assunta (Daniela Marra), vedova di un soldato di ‘ndrangheta, che non è mai uscita dalla sua terra e gli unici legami che riconosce sono quelli della famiglia. Vincoli di sangue che diventano dovere: come quello di sposare suo il cognato  Nando, come è già successo a sua sorella Caterina (Lorenza Indovina) moglie di un boss latitante.

Lo scopo di Vittoria è quello di scardinare l’omertà delle donne verso quel sistema patriarcale e ci proverà  con quella che le appare l’unica possibilità: togliere la patria potestà a tutte le madri che mandano a morire i propri figli.

Ecco che si innesca un meccanismo di cambiamento, che da il la allo svolgimento del film. Assunta rinuncia alla sua libertà e alla sua vita per proteggere i figli, facendo i conti con la realtà che le era stata impedita di vedere oltre la gabbia dorata dei legami criminali.

Tra queste figure femminili non resta marginale il ruolo di Ninni Bruschetta, che accompagna  nell’impegnativo obiettivo di risvegliare le coscienze, compresa la sua, Vittoria. E’ stato l’attore messinese ad accogliere il pubblico intervenuto all’Auditorium Fasola del Cinema Apollo, per la proiezione del film, anticipato da un’introduzione di Massimiliano Cavaleri e di Nino Genovese che ha messo in evidenza l’importanza che riveste il cinema indipendente, ultimo baluardo della scuola italiana.

Il lungometraggio, di Fernando Muraca, è un viaggio alla ricerca delle radici antropologiche del fenomeno ‘ndraghetista. Sicuramente un film che pone alcune domande non scontate.

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