Sabotaggio alla Foscolo, i pinellini: “Accorinti fa lo gnorri. Il commissario Santagati capro espiatorio”. I consiglieri Lo Presti e Sturniolo contro la collega Risitano e “Cambiamo Messina dal Basso”

di Michele Schinella – Ivana Risitano, consigliera comunale di Cambiamo Messina dal basso, e Federico Alagna, portavoce dello stesso movimento del sindaco Renato Accorinti, avevano puntato l’indice contro la “scheggia impazzita” Biagio Santagati, il commissario della polizia municipale beccato a sabotare il lucchetto del cancello di entrata alla scuola Foscolo, occupata da un gruppo di attivisti per denunciare lo stato di abbandono in cui si trovano molti immobili pubblici.

Ma i pinellini, i diretti interessati, sposano la tesi (e vanno anche oltre) di Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, i due consiglieri eletti nelle fila di Cambiamo Messina dal basso ma da tempo duri oppositori di Accorinti, che invece hanno evidenziato l’ambiguità del sindaco che ufficialmente non ha preso posizione e ha ispirato i metodi dell’ufficiale di polizia, solerte interprete della volontà del potere.

Risitano e Alagna

“Chiediamo con forza siano messe in atto tutte quelle misure volte ad isolare quelle “cellule impazzite” che all’interno della macchina comunale minano il lavoro sincero e difficoltoso di dialogo tra l’amministrazione della Città e le comunità politiche che vivono e costruiscono il territorio”, hanno scritto Risistano e Alagna, qualche ora dopo che l’amministrazione Accorinti, nella giornata di domenica 19 aprile, aveva preso le distanze dall’operato di Santagati (“non se sappiamo nulla”) e il comandante Calogero Ferlisi aveva preannunciato provvedimenti disciplinari.

Lo Presti e Sturniolo

I due consiglieri Lo Presti e Sturniolo, invece, nella giornata di lunedì hanno manifestato un pensiero diametralmente opposto: “Quella sorta di guerra a bassa intensità fatta di saldature dei cancelli senza sigilli e di colla nei lucchetti e nei quadri elettrici, ha più il carattere della commedia che del dramma. Che oggi il protagonista di quelle azioni grottesche diventi l’agnello sacrificale sull’altare della legalità e dei beni comuni, però, non ci appaga per nulla. Tutti sapevamo cosa accadeva alla Foscolo. Al Sindaco e alla Giunta, invece, chiediamo di adempiere al ruolo politico che compete loro e, quindi di misurarsi con il collettivo del Pinelli e con gli abitanti del quartiere sul futuro di quella ex scuola e sui bisogni inevasi della comunità che in quel pezzo di città vive”.

I pinellini

Oggi con un lungo comunicato stampa (in allegato), i pinellini sono ancora più duri: “L’intento, non nascosto, è quello di isolare il problema, stigmatizzando la condotta illegittima del singolo di cui, si dà per scontato, “non se ne sapeva nulla”. L’Amministrazione comunale, nelle persone del sindaco Accorinti e dell’assessore Pino, erano informate sull’operato di Biagio Santagati che, del resto, ha agito su un incarico di massima (che non indicava l’uso della colla, per intenderci) conferitogli dal dirigente Salvatore De Francesco che, fin dai primi giorni, ha mostrato un particolare attivismo sulla vicenda.

Quella immortalato dal video – hanno scritto in sintesi gli attivisti –  è solo l’ultima dell’azione di sabotaggio. Di queste azioni abbiamo informato sempre Renato Accorinti che ha sempre detto di non saperne nulla e che stava lavorando per noi. Pertanto, chiediamo con forza che l’attenzione nei confronti di Santagati venga ridimensionata, affinché possa venire a galla una verità politica e che il discorso giustizialista attivato su più livelli (istituzionale e sociale) perda la sua centralità. Chi detiene il potere di intervenire in questa vicenda, faccia piuttosto ricorso agli strumenti a sua disposizione per dare una risposta politica, e non giudiziaria, alla questione della Foscolo”, concludono..

Non manca nel documento una nota di polemica nei confronti del sindaco che da aspirante sindaco partecipava alle attività di occupazione di altre strutture pubbliche e una volta divenuto sindaco ha invece tenuto le distanze tradendo anche gli obbiettivi del movimento in cui Accorinti ha pescato parecchi consensi: restituire i beni comuni ai cittadini. “La Giunta, dopo mesi di profonda riflessione, – osservano – ha pubblicazione la celeberrima delibera di proposta di regolamento dei beni comuni, preparata da tempo dal Laboratorio dei Beni Comuni, ma non ancora efficace”. Dovrà infatti passare al vaglio del Consiglio comunale. (www.michelschinella.it)

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