Serie A: la Roma beffa la Lazio nel derby e rianima il Napoli di Benitez, nato con la camicia con vista Real

La Roma beffa la Lazio, conquista aritmeticamente il secondo posto che vale l’accesso in Champions e complica maledettamente la strada agli acerrimi rivali. Questo l’esito dell’attesissimo derby della Capitale, piatto forte della 37esima giornata, conclusosi sul 2-1 a favore dei giallorossi in un “Olimpico” dipinto di biancoceleste. Ai padroni di casa ieri sarebbe bastato un punto per mettere in cassaforte, ufficialmente, il terzo posto prima della pericolosissima trasferta del “San Paolo”: è andata diversamente, malgrado qualcuno avesse osato parlare di biscotto…nella stracittadina più calda del calcio italiano.

Un successo, quello della banda Garcia, che rimette clamorosamente in corsa il Napoli reduce dalla rovinosa sconfitta dello Stadium. I partenopei sulla carta si giocavano il tutto per tutto, magari speravano che la Juve pensasse esclusivamente alla festa scudetto (con precedente esposizione della Coppa Italia), invece le seconde linee bianconere hanno bissato l’exploit di San Siro, trascinate da qualche big, su tutti un Buffon formato Pallone d’Oro. Alle falde del Vesuvio si sentenziava già sulla stagione disastrosa: dopo l’esclusione dalla Champions e le eliminazioni dalle coppe, il rischio di non centrare neanche l’obiettivo minimo avrebbe certificato il fallimento totale di Benitez. Rafa però è nato con la camicia: prima di volare al Real Madrid per sostituire l’esonerato (sic!) Ancelotti, avrà l’opportunità – grazie all’inzuccata di Yanga-Mbiwa – di lasciare in dote al Napoli un terzo posto che vale una tombola.  In caso di arrivo a pari punti con la Lazio, a quota 66, sarebbero infatti i campani a prevalere per via degli scontri diretti, essendosi già imposti nella gara dell’andata.

L’altro posticipo, quello domenicale, ha invece visto il Milan regolare il Torino con un emblematico 3-0. Tre punti del tutto ininfluenti per i rossoneri, per lo meno Pippo Inzaghi (espulso durante l’intervallo) ha salutato il “Meazza” con una vittoria. Nella prossima stagione, quella del rilancio secondo le intenzioni di Silvio Berlusconi, il club meneghino si augura di poter contare continuativamente su Stephan El Shaarawy, che ha bagnato con una doppietta di pregevole fattura il rientro da titolare dopo l’ennesima lunga assenza. Al di là dell’exploit del Faraone, va segnalato il traguardo dei 100 gol in Serie A tagliato da Giampaolo Pazzini.

Venendo adesso ai due 3-2 registratisi in zona Europa League, la Fiorentina ha staccato il pass espugnando il “Renzo Barbera” nel giorno dell’addio di Paulo Dybala, che lascia Palermo per trasferirsi alla Juventus. Col medesimo risultato il Genoa ha superato in rimonta l’Inter nell’anticipo di sabato sera, all’esito di una contesa palpitante per tutti i 95 minuti di gioco. La rete di Kucka, però, probabilmente non avrà lo stesso peso di quella del collega viola Marcos Alonso, dal momento che il presidente Preziosi, avvezzo a dilettarsi nel fare e disfare la squadra ad ogni sessione di mercato (come se fosse uno dei suoi Giochi), ha dimenticato di rispettare alcune scadenze di carattere economico-fiscale. Difficilmente il ricorso contro la mancata concessione della Licenza Uefa verrà accolto. Spettatrice interessata delle vicende rossoblu è, ironia della sorte, la Samp. I blucerchiati, in evidente calo ma reduci dal prezioso pareggio di Empoli griffato Eto’o, inseguono i cugini occupando attualmente il settimo posto in graduatoria. In soldoni, se il Grifone restasse fuori dall’Europa League si consumerebbe uno psicodramma in salsa genovese, perché ad essere ripescata sarebbe proprio la Doria.

Per quanto riguarda le partite ininfluenti, da evidenziare le risicate vittorie esterne di Cagliari e Sassuolo, impostesi rispettivamente a Cesena e Udine, e i due pareggi con gol maturati in Chievo-Atalanta e Parma-Verona. Al “Bentegodi” il sempreverde Pellissier ha risposto allo squillo del Papu Gomez. Mentre al “Tardini”, nel giorno in cui i tifosi ducali hanno salutato la Serie A con mille incognite riguardanti il futuro, a rubare la scena è stato Luca Toni. Il 38enne ariete emiliano, per il quale ormai risulta impossibile trovare aggettivi, con la doppietta di domenica ha scavalcato Carlitos Tevez e Mauro Icardi in vetta alla classifica marcatori, impadronendosi dello scettro di re dei bomber dall’alto delle ben 21 reti realizzate in campionato. La via per l’immortalità è ormai tracciata.

@JodyColletti

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