Calcio, Catania nei guai: arrestato Pulvirenti per compravendita partite. Avvisi di garanzia anche per Lo Monaco, Ferrigno e Failla per Messina-Ischia del 18 aprile

Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Ma le pietre sono finite perchè davvero tutti, in un modo o nell’altro, sembrano ormai avere “le mani in pasta”. E’ stata una giornata nera, cominciata all’alba, quella del Catania, nella bufera per le sette ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti del numero uno Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore generale Daniele Delli Carri e i procuratori Giovanni ImpellizzeriPiero Di LuzioFabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. L’accusa è grave: la società avrebbe comprato diverse partite per garantirsi la permanenza in serie B, dopo la sconfitta con la Virtus Entella che aveva messo seriamente nei guai, ancora sportivamente parlando, il Catania, in pieno rischio retrocessione.

I treni del gol“: questo il nome dell’operazione avviata dalla procura di Catania che avrebbe accertato l’alterazione di almeno sei partite: Varese-Catania (0-3) del 2 aprile, Catania-Trapani (4-1) dell’11 aprile, Latina-Catania (1-2) del 19 aprile, Catania-Ternana (2-0)del 24 aprile e Catania-Livorno (1-1) del 2 maggio e Catania-Avellino (1-0) del 29 marzo, quest’ultima gara ancora da accertare.

pulvirenti-arrestato-cataniaCurioso il modo in cui nasce l’inchiesta: fu proprio Pulvirenti, spiega il procuratore Salvi, a rivolgersi inizialmente alla Procura, in quanto temeva per la propria incolumità a causa di continue vessazioni da parte di alcuni tifosi del Catania; da qui, in realtà, l’indagine più accurata ha evidentemente scoperchiato un giro di compravendita di gare nata proprio dopo la sconfitta con la Virtus Entella, a Marzo, avallata dallo stesso massimo dirigente etneo che, nelle intercettazioni telefoniche, viene chiamato il “magistrato”, mentre il “treno” era il calciatore che si prestava puntualmente alla frode e la “causa” era la gara da truccare. Alessandro Bernardini (Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese), Antonio Daì (Trapani) eMatteo Bruscagin (Latina) sono i calciatori indagati per essersi prestati al triste gioco dell’alterazione dei risultati, adescati per soli dieci mila euro.

Nella stessa inchiesta, nella quale si evincono anomali flussi di scommesse relativamente a puntate che arrivano a valere ben 19 volte la posta, compare anche Messina-Ischia (1-1) del 18 aprile scorso: avvisi di garanzia anche per Pietro Lo Monaco, Fabrizio Ferrigno e Alessandro Failla, rei di aver truccato la gara in questione. In una nota ufficiale l’Acr, pur prestando massima collaborazione alle Autorità Giudiziarie, si proclama totalmente estraneo ai fatti. @RobertoFazio

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