Housing sociale a Maregrosso: sei eco-appartamenti sorgeranno in autunno. Anche gli assegnatari parteciperanno alla costruzione

Grazie a un sistema di partnership che tiene insieme istituzioni, Fondazioni erogative e centri di ricerca, fra cui il Mit di Boston, in autunno a Messina, la Fondazione di Comunità, in collaborazione con il Consorzo Sol.E, avvierà la costruzione di 6 appartamenti in una parte del quartiere di Maregrosso. L’occasione per presentare l’innovativo progetto di housing-sociale è l’Expo di Milano, dove fino al 9 luglio la Fondazione di Comunità di Messina è presente al Padiglione Kip International School con seminari, incontri e performance di artisti.

progetto_maregrosso“Si possono costruire case belle, ecologiche, a basso impatto ambientale, usando materiali naturali e tecnologie innovative, ottimizzando le risorse energetiche e idriche anziché sprecarle, contenendo i consumi. Case belle e ‘buone’, che risanano aree fortemente degradate e saranno destinate a persone che vivono in condizioni di deprivazione sociale e materiale” – sottolinea Gaetano Giunta,  Segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina.

I lavori per la costruzione partiranno in autunno: i nuovi alloggi saranno assegnati a 14 persone in condizioni di emergenza abitativa e socialmente in difficoltà.

L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto sulla dimensione comunitaria e sostenibile dell’housing sociale, finanziato dalla Fondazione con il Sud, da Fondazione Cariplo e dalla Fondazione di Comunità di Messina onlus, in partenariato con istituzioni territoriali (Comune di Messina, Istituto autonomo case popolari, Asp di Messina) e centri di ricerca pubblici e privati specializzati.

“La fase di costruzione – spiegano i promotori – è stata preceduta da processi di democrazia partecipativa e da un’attività di ricerca negli ambiti più innovativi dell’ingegneria e dell’architettura sostenibile”. Produzione energetica da materiale organico, tecnologie di risparmio energetico, prototipi intelligenti di gestione e condivisione dei beni comuni (energia, acqua), materiali costruttivi ad alta inerzia termica: questi alcuni degli elementi di innovazione alla base dell’esperienza di housing sociale.

A Maregrosso uno spazio urbano estremamente degradato sarà trasformato, così, in un laboratorio attivo, che darà vita alle abitazioni probabilmente più belle della città nel loro genere. Gli assegnatari potranno partecipare alla costruzione dei loro appartamenti: le mura saranno erette con pannelli modulari autoportanti dalla struttura in legno e paglia pressata raccolta nei terreni confiscati alla mafia e gestiti dall’associazione Libera a San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo. “I pannelli saranno prefabbricati da una cooperativa sociale che favorisce l’inserimento lavorativo di ex internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario – sottolineano –. Saranno poi finiti e intonacati con terra cruda in cantiere anche grazie al lavoro salariato degli stessi assegnatari degli appartamenti”.

Ancora, le acque grigie saranno depurate e recuperate per l’irrigazione del giardino e del parco. In questo spazio convivranno orti urbani, aree di sosta attrezzate e campi giochi. Una volta costruite e assegnate le case, il Mit (Massachussets institute of technology) di Boston – che in autunno sarà a Messina – verificherà la sostenibilità e la propensione al risparmio dei consumi di questo tipo di costruzioni rispetto a quelle tradizionali attraverso un lavoro di ricerca.

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