Nuovo sbarco record a Messina: per i minori anche la palestra di Gravitelli. L’UE discute di “quote” da ripartire

Una moltitudine di profughi mai vista finora al molo Marconi, dopo l’ultimo sbarco di fine agosto. Sono stati 838 a  scendere dalla nave Dattilo della Guardia costiera, dopo un drammatico viaggio. La macchina dell’accoglienza è sempre più coordinata, e stavolta anche il Comune è presente con maggiore autorevolezza: l’assessore Nina Santisi è rimasta sul posto fino a tarda sera, con gli assistenti sociali e alcuni funzionari: al centro Ahamed non c’è più posto, e si cerca una soluzione per i 40 minori non accompagnati.  Ecco che la palestra di Gravitelli può andare bene: in 39 la raggiungono, allestita con brandine e ciò che occorre per affrontare l’emergenza, sotto il controllo degli operatori dello stesso centro. Sei ragazze, invece, trovano posto a Fondachelli Fantina.

Sono soprattutto siriani, ma anche eritrei gli uomini, le donne e i bambini  salvati nel mezzo del Canale di Sicilia, dove si trovavano a bordo dell’ennesimo barcone al comando di scafisti senza scrupoli. Per loro sono già scattate le manette, poco tempo dopo l’arrivo al porto messinese.

Sul fronte politico europeo, nessuno parla di corridoi umanitari, piuttosto di “ripartire in quote” tra i paesi membri i rifugiati da accogliere.

L’Unione Europea interviene per portare a 120mila il numero da ridistribuire tra i paesi membri, mentre l’alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Antonio Guterres, ha lanciato un appello per la ripartizione di almeno 200mila richiedenti asilo in Unione Europea e ha sottolineato che tutti i membri dell’Ue dovrebbero avere l’obbligo di partecipare a questo programma. “Le persone che hanno una richiesta di protezione valida (…) Dovrebbero conseguentemente beneficiare di un programma di ricollocamento di massa, con la partecipazione obbligatoria di tutti gli stati membri dell’Ue. Una stima preliminare sembra indicare il bisogno potenziale di accrescere le opportunità di reinsediamento a 200mila posti”, ha scritto Guterres in una nota.

Sull’emergenza migranti è intervenuto anche il capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella: “L’evidenza dei fatti e delle tragedie a cui si assiste hanno una forza di persuasione molto alta”, ha risposto, prima di iniziare la sua visita alla Biennale d’Arte a Venezia.

 

 

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