Caronte&Tourist su Ecopass e Telepass: “noi però lo abbiamo riscosso gratis”

Adesso l’uva è acerba. E il “gabello” per attraversare lo Stretto è di dubbia legittimità. A dirlo, in una nota indirizzata alla stampa, i vertici di Caronte & Tourist, che si definiscono “lieti” di aver appreso dalla stampa che l’incasso dell’ecopass sia gestito direttamente dal Comune. Insomma, dopo diversi anni, solo oggi i traghettatori sottolineano che il loro servizio di riscossione non ha avuto costi per l’amministrazione, come invece accadrà utilizzando il telepass.

“Se davvero e finalmente il Comune – come annunciano i media locali– ha deciso di gestire in proprio quell’ecopass che i destinatari percepiscono come una gabella dalla dubbia legittimità, la Caronte & Tourist non può che esserne lieta – si legge nel comunicato –

Per anni, infatti, il servizio di riscossione e di successivo versamento del tributo alle casse comunali è stato effettuato gratuitamente, per meglio dire anzi a intero carico economico e organizzativo delle società di traghettamento (non sarebbe certamente così in caso di gestione della società Telepass, alla quale andrebbe riconosciuto l’inevitabile percentuale di aggio). Annetterlo tra le attività dell’Ente che ne è fruitore ultimo non può che rappresentare un ritorno alla normalità e una restituzione del rapporto tra i traghettatori e la loro clientela al suo perimetro fisiologico.

Non può essere tuttavia sottaciuto che, a volumi inalterati di materiale traghettato, l’incremento dei proventi, comprensibilmente auspicato, non può che rivenire da una modifica delle aliquote, assolutamente possibile ma dall’incerta popolarità.

Le reiterate, generiche allusioni a una presunta opacità nell’attuale gestione del servizio e all’asserita – e sempre smentita dalle periodiche verifiche –  discrepanza tra traghettato e riscosso, trovano infatti adeguata spiegazione nella percentuale di residenti nelle due province, esentati dall’imposizione, che quotidianamente attraversano lo Stretto con auto al seguito.

Da cittadini, infine, è lecito chiedersi se l’ingente mole degli investimenti, che sembrerebbero essere destinati a un meccanismo di imposizione che è già stato giudicato illegittimo dal consiglio di Stato e sulla cui ultima versione pende un giudizio amministrativo, sia giustificata e necessaria o se non si debba essere sospettosi sulle reali finalità dell’operazione”.

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