La “bufala” della “spina bifida” nei tonnetti “alletterati”: nessun pericolo per il consumatore

Da giorni girano sul web notizie allarmanti di malformazioni e mutazioni genetiche dei tonnetti “alletterati”, peraltro in questo periodo presenti in grande quantità nei banchi dei mercati del pesce cittadini.  Il fenomeno della così detta “spina bifida” nei tonnetti (Euthynnus alletteratus, Rafinesque 1810) è noto dal 2013, quando alcuni pescatori segnalarono la presenza di presunte deformità scheletriche osservate in esemplari giovanili di questa specie ittica catturati  lungo le coste siciliane e calabresi. Nei mesi successivi e fino ai giorni nostri, si sono susseguite numerose segnalazioni ed altrettanti articoli comparsi su giornali locali che hanno portato la notizia all’attenzione dei cittadini suscitando allarmismo per i possibili risvolti igienico sanitari e rischi per il consumatore.

Fabio_marinoNe abbiamo discusso con il Prof. Fabio Marino (nella foto), Docente di Ittiopatologie e tecniche diagnostiche, Dip. di Chimica, Farmacologia e Biologia Ambientale UNIME e Vice Presidente della Società Italiana di Patologia Ittica, che chiarisce il fenomeno attualmente sotto il controllo degli organi preposti.

Si può parlare di spina bifida o è una bufala?

Alcuni pesci, negli ultimi mesi, sono stati inviati al Centro di Ittiopatologia Sperimentale della Sicilia per le indagini del caso. I tonnetti presentano una struttura fibrocartilaginea che congiunge ventralmente ed in direzione cranio caudale i processi emali delle vertebre, e si fonde con la colonna vertebrale vera e propria in prossimità dell’inserzione della pinna caudale, simulando l’esistenza di una doppia colonna vertebrale.

spina_tonnetto2La definizione di spina bifida comporta una schisi, cioè una mancata fusione dei corpi vertebrali, che può implicare una apertura a Y, ma sul piano trasversale, della colonna vertebrale con fuoriuscita del midollo spinale e delle membrane che lo avvolgono. Questo, quindi non è il caso dei tonnetti e l’identificazione della lesione è errata. Non si tratta nemmeno di sdoppiamento della colonna, la cui corretta denominazione sarebbe “diplospondilia”, perché la seconda finta colonna non è tale, non è costituita da vertebre, né tantomeno contiene alcun midollo spinale all’interno.

Si tratta di una condizione fisiologica, normale nel tonnetto, nota da tempo per quanto riportata solo su pochi testi scientifici, addirittura considerata caratteristica di specie; verosimilmente questa caratteristica della spina dell’ ”alletterato” è correlata ad un adattamento funzionale che in tal modo conferisce maggior robustezza alla colonna fornendo un punto di inserzione per i muscoli scheletrici che permettono il nuoto. Quindi nessun problema per i tonnetti, nessuna correlazione con l’inquinamento e nessun rischio per il consumatore.

Questa particolare spina è conseguenza dell’inquinamento marino?

Lo escludo. E’ un fatto fisiologico, pensi che in America lo considerano un criterio di riconoscimento della specie, una sorta di “caratteristica”. La presenza di tracce di metalli pesanti è comune nei tunnidi per il fenomeno del bioaccumulo e non è detto che tali elementi siano correlati all’insorgenza di patologie.

Altre considerazioni contribuiscono a sfatare il mito della cosiddetta “spina bifida”?

Le anomalie congenite interessano una percentuale infinitesimale di una popolazione ittica, ma qui tutti i tonnetti la presentano; i teleostei colpiti da patologie sono più deboli e finiscono per essere predati, mentre i tonnetti sono quasi sempre catturati a traina, quindi capaci di seguire e afferrare l’esca prima dei consimili (sembrerebbero i più forti anziché i malati).

Insomma prof Marino, possiamo stare tranquilli e continuare a consumare questi gustosi tonnetti?

Per quanto concerne i controlli, mai come adesso i pesci sono oggetto di studio da parte del mondo della ricerca e di continuo monitoraggio sanitario da parte degli Enti preposti, ASL e IZS. Se venisse fuori qualche risultato importante, qualche rischio anche ipotizzato per il consumatore, l’intera comunità ne sarebbe informata immediatamente. (@Palmira.Mancuso)

 

 

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