Minacce agli ambulanti di Minissale, assolti il proprietario del gruppo Alis Francesco Capone e il boss di Mangialupi Giovanni Trovato. Nel processo Supermarket erano vittima ed estortore

di Michele Schinella – Il Tribunale di Messina ha assolto Giovanni Trovato, boss della clan di Mangialupi di Messina, e Francesco Capone, imprenditore e socio della Gicap, la società titolare dei punti vendita Alis e QuiConviene.

Erano accusati di violenza privata in concorso nei confronti di alcuni venditori ambulanti di frutta di Minissale.

Secondo le risultanze di un’inchiesta risalente al 2012 coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Verzera, uno dei fratelli Capone (difeso dagli avvocati Maria Cristina Cuzzola e Martino Caminiti) ) si era avvalso dello spessore criminale di Trovato (difeso dall’avvocato Decimo Lo Presti e Rita Pandolfino) per costringere tre ambulanti (Francesco Allia, Santo Foti e Giuseppe Vernuccio) del quartiere di Minissale a spostare o ridurre i banconi di vendita sistemati in prossimità del punto Hard discount, riconducibile alla stesso gruppo Gicap.

Il processo oggi definito con sentenza è una costola del processo cosiddetto Supermarket.

In questo processo Francesco Capone e il gruppo imprenditoriale di famiglia era vittima e parte offesa, mentre Giovanni Trovato era sul banco degli imputati insieme a Mauro Maiorana, Pietro Trovato, Angelo Triscritta e Giovanni D’Andrea.

Gli imputati, infatti, sono stati processati per estorsione ai danni della nota azienda alimentare della grande distribuzione.

Secondo l’accusa, hanno fatto pressioni sul gruppo imprenditoriale per ottenere la distribuzione di merce nei supermercati, l’attribuzione ad un negozio del marchio rappresentativo di una delle catene commerciali e la sistemazione degli arredi per una filiale commerciale della ditta.

Pur escludendo l’aggravante mafiosa, la Corte d’appello lo scorso maggio ha condannato Giovanni Trovato a 11 anni e 6 mesi, Pietro Trovato e Giovanni D’Andrea a 3 anni, Mauro Maiorana a 3 anni e 6 mesi e Angelo Trischitta a 2 anni pena sospesa. (www.micheleschinella.it)

 

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