Erasmus: ecco alcuni consigli per affrontare il trasloco all’estero

Panico pre-partenza Erasmus? Cambiare casa è già difficile, ma mai quanto trasferirsi in un altro Paese! Scopriamo come l’Erasmus ricopra un ruolo fondamentale in questo trend in un mondo sempre più globalizzato e cosmopolita.

Come affrontare il viaggio

L’Erasmus rappresenta senza dubbio una delle esperienze più rilevanti nel corso della carriera di un universitario. L’opportunità di studiare sei mesi o più all’estero, offerta dalle numerose convenzioni universitarie e programmi accademici strutturati, viene colta ormai da milioni di studenti in tutto il mondo e la tendenza non sembra destinata ad arrestarsi. Ma trasferirsi all’estero comporta un carico di responsabilità non trascurabile, sebbene sia sempre proporzionale al periodo complessivo da trascorrere fuori e alla tipologia di sistemazione in loco. Ansia e stress sono infatti considerati stati d’animo piuttosto comuni tra i vincitori delle borse di studio Erasmus. Allo scopo di affrontare la partenza con maggiore serenità, facilitare gli spostamenti e velocizzare i tempi, in molti consigliano di rivolgersi ad una azienda come blissmoving.it, specializzata in traslochi internazionali. In genere le famiglie degli studenti, anziché fare affidamento unicamente sulle proprie forze e mezzi di trasporto, preferiscono usufruire di servizi ad hoc collaudati, in grado cioè di offrire garanzie circa il trattamento riservato ai beni da trasferire. Iniziare con ottimismo ma soprattutto con nulla di rotto, non può che rappresentare un sollievo per i nuovi arrivati.

Cosa portare in Erasmus?

Stilare un inventario delle cose da inscatolare e/o mettere in valigia prima della partenza, rientra tra le cose più sagge da fare quando si vince l’Erasmus.

Trattandosi di un programma di studio, i libri saranno certamente indispensabili, ma probabilmente non la prima cosa a cui pensare. Sarà infatti senza dubbio più produttivo concentrarsi sugli oggetti irrinunciabili, quelli di cui per nulla al mondo potremmo fare a meno e che sempre ci accompagnano durante le permanenze fuori casa.

 

 

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