Sulla zona Falcata è scontro tra il Gruppo Briguglio-Musumeci e CmdB

Il 16 gennaio la manifestazione organizzata da Cambiamo Messina dal Basso sul “mare negato”, per riaffermare “il diritto dei cittadini e delle cittadine messinesi a scegliere democraticamente la destinazione d’uso del proprio waterfront”, ha riportato il tema nell’agenda politica.

Per il movimento accorintiano la maggiore responsabilità è da addebitare alla Autorità Portuale, accusata “di incassare i proventi delle concessioni di aree che non hanno nulla di portuale e che potrebbero essere messe a disposizione dell’intera collettività cittadina”.

Una posizione condivisa anche dagli altri sottoscrittori dell’appello pronti a scendere in piazza sabato alle 9,30: Cub – Confederazione Unitaria di Base, L’Altra Europa con Tsipras, La Casa Rossa, Meetup “Grilli dello Stretto”, OrSA, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà.

Ad entrare nell’annoso dibattito sulla zona Falcata è il gruppo Briguglio – Musumeci che, rispondendo a Cmdb,  colpevolizza il Sindaco: “Non bisogna dimenticare – si legge in una nota –  come l’attuale Amministrazione nella persona del Sindaco Accorinti fosse testimone plaudente e felice della sottoscrizione dell’accordo suddetto insieme con l’Assessore Regionale ed il Presidente della Autorithy proprio nella Sede della Autorità Portuale”.

L’affondo per l’attuale amministrazione prosegue: “Accorinti e accorintiani fingono di dimenticare che quell’accordo sanciva l’abbandono del giudizio di appello contro la sentenza 191/2013 del Tribunale di Messina e di altro giudizio pendente. La Amministrazione di questa città allo sbando finge di dimenticare della esistenza e della condivisione di un verbale di consegna delle aree della Zona Falcata di proprietà del Demanio Statale e dunque passati alla competenza della Autorità Portuale firmato nell’Ottobre 2014. Questa Amministrazione sottace che solo recentemente la Regione ha dichiarato la volontà di procedere alla demolizione dell’ecomostro inceneritore facendosi promotore di intese istituzionali operative e piuttosto che spingere sull’acceleratore del confronto su questi temi, preferisce cavalcare la tigre di un insostenibile “principio” con il mantenimento di un perenne contenzioso giuridico che maschera solo incapacità di governo ed inesistenza di progetto. Questa è contrarietà speciosa al dialogo propositivo tra soggetti istituzionali mentre si dovrebbe piuttosto considerare strategica per Messina e i suoi cittadini la difesa di un compendio territoriale e di un sistema portuale vastissimo per area geografica e per numeri contro la denegata ipotesi, peraltro bocciata da recente pronuncia di Corte Costituzionale, di accorpamento che pregiudica la fruizione di opportunità e risorse spostando il centro decisionale sull’asse Catania Augusta”.

La Scuola Politica – Gruppo Briguglio “esorta tutti ad abbandonare il terreno minato della sostanziale inefficienza politica di questa Amministrazione e di questa Deputazione per difendere la nostra Città dall’ennesimo scippo che come detto ormai da molti aggiungerebbe all’esistente altro sapore amaro della beffa”.

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