Al Vittorio Emanuele dal 19 al 21 febbraio in scena “Histoire du soldat”

Storia letta, suonata, danzata e recitata, in due parti, su libretto di Charles-Ferdinand Ramuz e musiche di Igor Stravinsky, ecco “Historie du soldat” (1918), capolavoro musicale e teatrale delle avanguardie storiche interartistiche del primo Novecento, che debutta al Teatro Vittorio Emanuele con la regia di Gianni Fortunato Pisani, produzione Teatro di Messina.

In scena da venerdì 19 febbraio a domenica 21 febbraio, (repliche venerdì e sabato ore 21, domenica ore 17.30), lo spettacolo verrà proposto anche per gli studenti delle scuole messinesi, giovedì mattina alle 10.30, per la stagione Teatro Ragazzi. Una versione particolare, durante la quale gli alunni coinvolti saranno chiamati ad essere attori e non solo spettatori. Dopo aver preso parte al percorso di formazione laboratoriale “Musica Maestro”, infatti, eseguiranno alcune azioni durante lo spettacolo.

La produzione del Teatro di Messina vede la regia e l’adattamento di Gianni Fortunato Pisani, in scena nelle vesti del Narratore, insieme a lui Mauro Failla (il Soldato), Francesca Andò (Lucifero), Carmelo Alati (Mefistofele), Erny Lamponi (La principessa, danzatrice).

L’orchestra è diretta dl Maestro Michele Amoroso ed è formata da Giuseppe Fabio Lisanti (violino), Walter Roccaro (contrabbasso), Fabio Costantino (clarinetto), Salvatore Palmeri (Fagotto), Giuseppe Ruggeri (cornetta), Giuseppe Paratore (trombone), Francesco Russo (percussioni).  Coreografie a cura di Carlotta Bolognese

«“Histoire du soldat” racconta di un piccolo Faust: un soldato in licenza che, tornando a casa dalla fidanzata, incontra sulla sua strada il diavolo. Il soldato possiede un violino e il diavolo, con la scusa di voler imparare a suonare, tenta – con artifici e imbrogli – di impossessarsi di questo bene prezioso.

Per il soggetto dell’opera Stravinsky ricorre, come in altre occasioni, alla raccolta di fiabe russe di Afanasjev. L’organico musicale dell’Histoire du Soldat è limitato. Stravinsky volle concepire un’opera per “una specie di piccolo teatro ambulante”, con mezzi modesti. Rinunciando al pianoforte, il compositore opta per un insieme di sette musicisti che rappresentano le famiglie dell’orchestra con gli elementi estremi dell’acuto e del grave: gli archi sono rappresentati dal violino e dal contrabbasso, i legni dal clarinetto e dal fagotto, gli ottoni dalla cornetta e dal trombone, infine una percussione, dalla scrittura assai elaborata. “L’insieme” scrive Stravinsky, “deve essere visibile dallo spettatore… giacché mi è sempre sembrato orrendo ascoltare la musica a occhi chiusi, senza che l’occhio avesse una parte attiva”. Infatti Stravinsky colloca bene in evidenza sulla scena: su un lato la piccola orchestra e sull’altro una piccola pedana per il Narratore. Nel mezzo la scena e gli attori, affiancati dalla musica da un lato e dalla voce recitante dall’altro. Questa disposizione precisa il collegamento dei tre elementi essenziali, che in stretta relazione tra loro, devono formare un tutto. L’“Histoire du Soldat”, a dispetto della sua apparente semplicità, è uno dei capolavori più misteriosi di Stravinsky. Non vi è nulla di “clamoroso”; non vi si trovano elementi “folclorici” russi, né ricchi organici strumentali, né innovazioni spettacolari; bensì un materiale musicale e un’esigenza scenica (del resto facoltativa) ridotti al minimo. “L’Histoire du Soldat, è pura musica, fondata sui rapporti, le proporzioni e le loro variazioni, e disdegna ogni effetto. Il materiale è semplice, per non dire banale, ma “strutturato al quadrato”. Rappresenta in pieno l’archetipo del fabliau: ma è anche qualcosa di più, è quasi l’archetipo della musica stessa. Tutte le sue strutture, tutte le sue melodie, tutti i suoi ritmi e persino la frase in apparenza più volgare, che in realtà si rivela la più incredibilmente raffinata (per esempio, quella della cornetta nella “Marcia Reale”), rappresentano la musica, ne sono traccia originale, segno, ideogramma», scrive il compositore, critico e musicologo André Boucourechliev.

 

 

Histoire du Soldat

Giovedì 18  febbraio ore 10.30 Replica Teatro Ragazzi

Venerdì 19 febbraio, sabato 20 alle ore 21, domenica febbraio 21 alle ore 17.30

Produzione E.A.R. Teatro di Messina

musica di Igor Stravinsky

testo di Charles-Ferdinand Ramuz

traduzione adattamento e regia di Gianni  Fortunato Pisani

Personaggi ed interpreti:

Gianni Fortunato (narratore), Mauro Failla (il Soldato), Francesca Andò (Lucifero), Carmelo Alati (Mefistofele), Erny Lamponi (La principessa, danzatrice).

Orchestra dal vivo:

Giuseppe Fabio Lisanti (violino), Walter Roccaro (contrabbasso), Fabio Costantino (clarinetto), Salvatore Palmeri (Fagotto), Giuseppe Ruggeri (cornetta), Giuseppe Paratore (trombone), Francesco Russo (percussioni )

direttore musicale Maestro Michele Amoroso

scenografia di Monica Trupiano

costumi a cura di Palmira Occhipinti

coreografia di Carlotta Bolognese

 

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