#cronacamilitante – i soci nel Palazzo

di Saro Visicaro – Siamo all’inizio di una nuova stagione. Si ripreparano le scalate ai palazzi. Le favole ormai sono finite. Spesso miserabilmente. Già le prossime amministrative di Milano, Roma, Napoli, Torino daranno le prime indicazioni. Subito dopo il risultato del referendum costituzionale definirà meglio il quadro. Dell’ormai lontanissimo 2013 ricordiamo a stento che Renzi organizzava   i suoi, anche in Sicilia, in vista del congresso del PD; mentre l’attuale sindaco di Messina piantava alberelli nell’asfalto della via Cavour. Allora Renzi si alleava con Crocetta, Accorinti con tutti. A Palermo Faraone e Ferrandelli marciavano assieme mentre a Messina c’era chi preparava il trappolone a Calabrò. Disastri all’Ars e sciagure a Palazzo Zanca.

Della serie, la politica che non c’è! Il film di oggi mostra un Pd regionale che è un blob. Francantonio Genovese, il socio di maggioranza che diventa azionista di Berlusconi, si scontrerà con Davide (Faraone ) che dovrà  vedersela anche con i tanti amici del Golia ( Cuffaro ) che hanno sposato l’attuale partito di governo. I vincitori di prima che faranno? Crocetta si dovrà impegnare molto per collocare il suo futuro. Ad Accorinti doneranno una piccola flotta di barche da pesca olandesi.

La nuova stagione? Non sarà diversa dalla vecchia. I soci di maggioranza delle varie marche elettorali si stanno studiando, si annusano come fanno gli animali. Cercano di collocare i loro pezzi peggiori. Quelli che garantiscono di più. Cosa c’è di meglio di un mediocre collocato nel/nei palazzi? Il mediocre fa quello che serve ai soci di maggioranza. Qualcuno che sia funzionale ai disegni e alle ambizioni di chi comanda. Uno o una che, una volta eletto/a, basterà guidarlo da lontano e lui/lei eseguirà con entusiasmo. E’ la nuova democrazia dal basso.  Quella amata e desiderata da ogni azionista che si rispetti.  Una volta eletti e insediati sarà quindi compito dei soci, con le quote nei centri dell’informazione, a spingere, orientare, suggerire il programma e le priorità.

Le emergenze? Le politiche della casa, quelle sociali, quelle dell’istruzione, del lavoro etc.? E’ bene che rimangano sempre emergenze. Per l’eternità. Le emergenze creano aspettative. Le aspettative sono voti. Tanti voti significano ricchezza. Servono a comprare altri voti. Servono a ricominciare la nuova scalata nel palazzo. E’ un moto perpetuo.

Una carovana interminabile di velieri che vanno e ritornano. Avanti e indietro. Sempre. Con loro una montagna di soldi per nuove avventure, nuove traversate.

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