Ciao Rosario: l’addio della città al giovane ciclista che sognava la maglia rosa

La sua è stata una scomparsa che ha commosso l’intera città: non personaggio pubblico, un leader di partito, un artista quotato. Rosario era semplicemente un ragazzo, un adolescente con un sogno, il talento dalla sua e la forza e la caparbietà per trasformare i desideri in ambizioni e poi in progetti.

Ciclista per passione, atleta con dedizione. Amava stare in sella alla sua bici e le sue capacità lo avevano portato ad essere considerato una promessa di questo sport che in Vincenzo Nibali ha trovato per tanti un simbolo. E il campione era un simbolo anche per il quattordicenne che domenica scorsa ha perso la vita proprio durante un’uscita in strada a bordo delle sue due ruote.

Oggi a dare l’ultimo saluto al ragazzo erano in tanti, accorsi ad affollare un gremitissimo Duomo. Un’accoglienza in giallo, quella riservatagli dai tanti ciclisti che hanno atteso l’inizio della funzione in sella alle proprie bici nella piazza.

C’erano i compagni di scuola, l’istituto Caio Duilio, gli amici, gli insegnanti, la famiglia stretta in un dignitosissimo dolore attorno al quale la nostra redazione di stringe senza aggiungere altro a quanto sin qui scritto. Vogliamo solo unirci all’addio che Messina oggi rivolge ad un suo figlio, ad un giovanissimo e promettente membro della comunità le cui spoglie riposano adesso all’interno di una bara bianca, candida come la purezza d’animo di chi sa sognare.

(@EleonoraUrzìMondo – photo courtesy of Enrico Di Giacomo)

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