Esercito, i bersaglieri della Aosta in Iraq

Una nuova missione, in un territorio dove l’Isis detta legge con la sua strategia del terrore, per i Fanti piumati trapanesi, tanto amati dalla gente comune. I bersaglieri del sesto Reggimento, di stanza alla caserma «Luigi Gianettino», saranno, infatti, impegnati a proteggere i lavori di consolidamento e messa in sicurezza della diga di Mosul, in provincia di Ninive. La partenza per l’Iraq tra oggi e domani.
I soldati della Brigata meccanizzata Aosta faranno parte del primo contingente italiano di cento uomini – più della metà sono trapanesi, ovvero della provincia – che sarà schierato a protezione di tecnici e operai impegnati negli interventi per scongiurare il rischio di possibili attentati contro i civili.
Della missione ha parlato anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti a margine del sessantaquattresimo raduno nazionale che si è svolto, ieri, a Palermo dove sono giunti oltre settantamila bersaglieri provenienti da ogni parte d’Italia. E il ministro ha rivolto un saluto «ai fanti piumati trapanesi impegnati nell’importante missione». Il rischieramento di tutto il contingente, in trasferta in Iraq, sarà completato entro ottobre, mentre i lavori alla diga, ad eseguirli sarà la società Trevi, inizieranno il prossimo primo settembre. Il contingente sarà equipaggiato con veicoli tattici 4×4 Lince, mortai, sistemi controcarro e potrebbe anche contare su un’aliquota di veicoli super-protetti VTMM ORSO. Quest’ultimi saranno impiegati per compiti di bonifica degli itinerari da ordigni improvvisati e per un’altra serie di compiti specialistici – genio, guerra elettronica – offrendo la massima protezione possibile al personale ospitato al suo interno. Entro la fine dell’estate lo schieramento sarà al completo con l’impiego di 450 militari.
Frattanto, proprio nei giorni scorsi i soldati trapanesi hanno festeggiato l’arrivo del nuovo comandante del Sesto reggimento, tenente colonnello Agostino Piccirillo, subentrato al colonnello Antonino Poma, originario del capoluogo, che è stato trasferito a Palermo per ricoprire il prestigioso incarico di Capo di Stato maggiore del comando militare autonomo della Sicilia.
«Il compito che ci è stato assegnato – dichiara il neo comandante, campano, laureato in Lettere moderne, che ha svolto diversi incarichi in Italia e all’estero, partecipando a operazioni in Bosnia, Macedonia, Kosovo e Afghanistan – è quello di rendere sicura l’attività dei lavori alla diga di Mosul. Garantiremo la sicurezza dell’infrastruttura e dell’attività lavorativa». Una missione ad alto rischio, in una delle zone più calde del Medioriente.
Già in passato i bersaglieri trapanesi erano stati impegnati in numerose missioni di pace nelle zone di guerra – Kosovo, Afghanistan, Libano, Somalia – ma anche sul territorio italiano nelle operazioni denominate «Vespri siciliani», «Domino» e «Strade sicure». Adesso una nuova avventura in terra irachena. (@G.Pensavalli)

 

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