La Sicilia esce dalla recessione dopo 8 anni

Secondo i dati contenuti nel rendiconto generale della Regione siciliana per il 2015 approvato dal governo Crocetta, la Sicilia è uscita dalla fase di recessione: dopo otto anni negativi con una flessione complessiva di 13 punti, il prodotto interno lordo (Pil) dell’isola ha chiuso in rialzo dello 0,2%.

Una crescita tuttavia dimezzata rispetto a quella preventivata dall’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, nella nota di aggiornamento del Dpef 2016-2018, dove era stato stimato un rialzo dello 0,4%. “La composizione di questo risultato – si legge nel rendiconto – tiene conto di una ripresa dei consumi privati (+0,4%) e degli investimenti (+0,2%), mentre ancora di segno di segno negativo risultano i consumi collettivi (-0,7%) anche se in attenuazione rispetto al passato”.

Per la Regione “i segnali più evidenti di questo rafforzamento provengono dalla ripresa delle compravendite di case e dagli acquisiti di nuove autovetture”. “In base ai dati della Banca d’Italia – prosegue il rendiconto – il flusso di nuovi finanziamenti erogati alle famiglie in Sicilia per l’acquisto di abitazioni è cresciuto del 64,5% rispetto all’anno precedente, beneficiando del basso profilo dei tassi d’interesse”.

Secondo il rendiconto, si registra anche “una evidente inversione di tendenza” nel mondo del lavoro, con un aumento degli occupati del 2,3% e un incremento del tasso al 40%, contro il 39% dell’anno precedente, “e con un tasso di disoccupazione che continua a scendere attestandosi al 21,4%”.

“Sebbene distanti dai miglioramenti registrati a livello nazionale, i valori regionali risultano significativi perché registrano la prima crescita occupazionale dal 2007”, dice la Regione. “Gli effetti negativi della fase recessiva del ciclo economico che hanno determinato un peggioramento delle grandezze rilevanti del mercato del lavoro siciliano sembrano allentarsi visibilmente nel corso del 2015”.

Gli occupati, si legge nel rendiconto, aumentano principalmente in agricoltura (+12,6%) e nei servizi (+1,6%) con un incremento rispettivamente di 11 mila e 16 mila nuovi posti di lavoro. Il commercio e i servizi di ristorazione e alloggio “mostrano una dinamica più accentuata rispetto agli altri servizi, segnando un incremento del 6,5% nei posti di lavoro”.

Per quanto riguardfa l’ediliza, se l’Ance nel suo primo rapporto presentato proprio oggi parla di crollo con un -1,9% anche nel 2015, la Regione nel rendiconto generale approvato qualche giorno fa dal governo Crocetta su proposta dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei sostiene che il comparto delle costruzioni “appare in recupero”. E sottolinea, anzi, un incremento del 4,2% nel 2015 rispetto all’anno. (@G.Pensavalli)

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