Sindoni ineleggibile, l’inchiesta su messinaora lo scorso anno. Oggi lo conferma anche la Regione

L’anno scorso, sul nostro giornale, avevamo pubblicato una inchiesta spiegando i motivi della ineleggibilità della consigliera comunale ex Pd oggi Grande Sud Donatella Sindoni .

Adesso sulla questione si è espresso l’Ufficio legale e legislativo della Regione, che ha risposto alla richiesta di parere inoltrata dal Comune di Messina.

Dopo l’inchiesta firmata da Michele Schinella, che circostanziava il fatto che la Sindoni è titolare di un laboratorio di analisi convenzionato con l’Asp 5 di Messina, l’ex consigliere comunale Giovanni Cocivera, oggi ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta aborti clandestini, ma primo dei non eletti nella lista del partito democratico, aveva sollecitato un controllo sulla ineleggibilità, attraverso una nota alla Presidente del Consiglio Emilia Barrile e del Segretario generale Le Donne, che per l’appunto si erano rivolti a Palermo.

Sul cambio di poltrona in consiglio comunale se ne sapràdi più ad inizio dettimana, ma considerato che il secondo dei non eletti, Gaetano Gennaro, ha preso il posto di Paolo David, coinvolto nell’operazione Matassa,ad entrare a Palazzo Zanca sarebbe Giuppi Siracusano, che alle amministrative di tre anni fa ha ottenuto 767 preferenze.

Ecco cosa pubblicavamo il 25 giugno 2015:

Non è eleggibile il legale rappresentante delle strutture convenzionate per il Consiglio del comune il cui territorio coincide in tutto o in parte con quello dell’ Azienda sanitaria provinciale con cui sono convenzionate”, stabilisce l’articolo 9 della legge regionale  31 del 1986.

Azionista (al 95% delle quote) e direttore sanitario dello “Studio diagnostico Sindoni di Donatella Sindoni Snc”, la consigliera comunale sino ad aprile del 2014 è stata anche legale rappresentante del laboratorio di analisi di Provinciale, struttura sanitaria convenzionata con l’Azienda provinciale 5 di Messina. Esattamente ciò che vieta la legge.

Nella veste di rappresentante legale del laboratorio di analisi, alla fine di gennaio del 2014, ha chiesto all’Asp l’autorizzazione a consorziare il suo laboratorio con “La Diagnostica”, società che da quel momento è divenuta titolare della convenzione con l’Asp 5.

L’operazione, imposta dalla legge regionale di razionalizzazione della rete regionale dei laboratori, si è perfezionata nell’aprile 2014, un anno dopo la sua elezione.

L’ineleggibilità, al contrario dell’incompatibilità, non può essere sanata con la rimozione della causa e determina la decadenza dalla carica.

Di questa situazione nessuno si è accorto né prima né dopo gli scrutini, neppure in sede di convalida dell’elezione.

Pochi giorni dopo la pubblicazione dell’inchiesta non mancarono le polemiche, con la consigliera che gridò al complotto. Al quale seguì una risposta.

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