VIAGGIARE IN TRENO: SANZIONI PER CHI VIOLA I DIRITTI DEL PASSEGGERO, GAROFALO “FINALMENTE”

“Esprimo grande soddisfazione per il via libera della Commissione trasporti al sistema sanzionatorio nei confronti di chi viola il regolamento relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Finalmente l’Italia va nella direzione di un maggior rigore nei confronti di chi causa disservizi agli utenti del servizio pubblico dei trasporti”. Così il deputato del Nuovo Centrodestra Vincenzo Garofalo, da sempre sensibile a tema del trasporto ferroviario. Il parlamentare messinese nei giorni scorsi ha presentato  due interrogazioni parlamentari, insieme con il collega Bosco, a tutela dei diritti dei viaggiatori siciliani.

Il 4 marzo, per denunciare al  Ministro delle infrastrutture e dei trasporti i continui disservizi del trasporto ferroviario in Sicilia (dai ritardi nella circolazione, alla soppressione del numero delle corse, al sovraffollamento delle carrozze, spesso fatiscenti e con impianti di condizionamento malfunzionanti) e chiedere allo Stesso di intervenire rapidamente con “misure in grado di migliorare il livello degli standard qualitativi dell’offerta da parte di Trenitalia, divenuto inaccettabile per un Paese che rappresenta l’ottava potenza economica mondiale”. Nell’atto di indirizzo si chiede di verificare se RFI abbia già deciso “la ripartizione territoriale delle risorse assegnate dalla legge di stabilità per il 2014, per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria e, in caso affermativo, a quanto ammontino gli stanziamenti attribuiti alla regione siciliana”.

Nell’altra interrogazione, del 12 febbraio scorso, questa volta all’indirizzo non solo del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti ma anche di quello per la coesione territoriale e per lo sviluppo economico, Garofalo mette in evidenza i limiti del “Contratto istituzionale di Sviluppo per la realizzazione della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo”, sottoscritto dai Ministri interrogati, dal Presidente della regione Sicilia e dagli amministratori delegati di FS e di RFI.

In sintesi, in questo caso, si fa notare che pur essendo il contratto “innovativo”, dal momento che rappresenta uno strumento attraverso il quale “il Governo, le Regioni e le società di trasporto ferroviario, s’impegnano a collaborare e coordinarsi nell’eseguire un monitoraggio, degli impegni assunti per la realizzazione di grandi infrastrutture di servizio pubblico”, rischia di non rappresentare uno strumento efficace  in quanto prevede che il Comitato che ha il compito effettuare i controlli per verificare lo stato di avanzamento dei lavori e comminare sanzioni in caso di ritardi o inadempienze si riunisca ogni due anni.“Un arco temporale – denuncia Garofalo– che non consente di essere tempestivi né di scongiurare il rischio di definanziamento degli interventi del programma, in caso di accertati ritardi e inadempienze. Rischio che- evidenzia– non ci si può permettere di correre in un’area del Paese nella quale il sistema ferroviario è rimasto fermo a 50 anni fa”.

Per questo, Garofalo chiede di verificare “quali siano le opere infrastrutturali in fase di realizzazione effettiva, nell’ambito dell’ammodernamento della rete ferroviaria della direttrice Messina-Catania-Palermo; se siano stati accertati ritardi ed inadempienze da parte di RFI e FS, e, in questo caso, se siano stati previsti definanziamenti degli interventi e in relazione  a quali opere e, infine, se non ritengano opportuno, prevedere un periodo inferiore a due anni, per le riunioni del «Comitato di coordinamento» per gli aggiornamenti riguardanti l’andamento delle attività degli interventi previsti per la rete ferroviaria interessata”. 

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