Sicilia che vai, arancino che trovi. Chef rivisitano la ricetta tipica alla rassegna “Chicchi,riso e uva di Sicilia”

Arancino o arancina? Questo il dilemma! Se in terra messinese, il caratteristico rustico a forma triangolare assume connotati assolutamente maschili, a Palermo il buonissimo fritto è decisamente “femmina”. Non esistono dubbi, però, sugli ingredienti che caratterizzano l’Arancino (noi, consentiteci, lo chiamiamo così!), costituito da un ricco ragù di carne, piselli e mortadella, racchiuso in una croccante copertura di riso allo zafferano, il tutto rigorosamente cotto in padella.

Esistono, però, le rivisitazioni, con accostamenti a volte perfettamente riusciti, a volte un pò meno. Sull’arancino, in verità, ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. E’ verde nella zona di Bronte, per una immancabile variante al pistacchio. E’ anche alla nutella, per una versione decisamente dolce. Ma, nel tempo, sono stati tanti i gusti e i sapori “diversi” che hanno vestito il tipico triangolo siciliano.

A dare il proprio tocco e la propria, personale, interpretazione ad uno dei cibi più caratteristici della nostra isola, saranno domenica 17 luglio, gli chef protagonisti della manifestazione enogastronomica Chicchi, riso e uva di Sicilia, giunta alla sua seconda edizione. Teatro dell’iniziativa, prevista per la serata, a partire dalle ore 20, la Masseria Camminello di Valverde.

Zafferano, limone e mandorle, con un ripieno di gamberi, tenerumi e mozzarella saranno gli ingredienti dell’arancino “La luce d’estate” del cuoco di Sciacca Accursio Capraro, mentre sarà a base di fior di latte filante servito su crema di pecorino con erbe aromatiche e zeste di limone candite l’“Arancina cacio&pepe” di Micaela Di Cola, in arte Mikychef, chef romana con importanti esperienze in Italia e all’Estero. Riso, ragù di scoglio, succo Bloody Mary ricavato da datterino, sedano e cetriolo per dare una maggiore freschezza, capperi e gambero crudo per la rivisitazione di Gioacchino Gaglio, cuoco di Montelepre (PA) con esperienze in diversi ristoranti stellati Michelin, che alla sua creazione ha dato il nome di “Fimmina”. Giocherà in casa lo chef della Masseria Carminella Fabio Leocata, che presenterà “3 Crispelle”, due salate ed una dolce preparate con acciughe, ricotta, fiori di zucca. L’”Arancino aglio, olio e masculino” con risotto in brodo dashi, mantecato con clorofilla di prezzemolo, farcito con tartarre di alici, panato con erbe aromatiche e accompagnato da alice in crosta e limone candito sarà la proposta del rappresentante di Noto ad Expo 2015 Salvatore Vicari.

Siamo felici di questa seconda edizione di Chicchi di riso e uva di Sicilia – spiegano Antonio Rosano e Giovanni Samperi, titolari della Masseria Carminello e della bottega Beddu Viddi e organizzatori della serata – Da sempre ci muoviamo per dare vita a iniziative di confronto, conoscenza e valorizzazione del nostro territorio e dei suoi prodotti. Siamo onorati della presenza di chef così bravi e così rappresentativi per la nostra isola e per il nostro Paese”.

Vini ovviamente siciliani accompagneranno le pietanze preparate dai cinque chef d’eccezione: Alessandro Viola, Vino Scirto, Vini Patria, Vini Bedduviddi.

@LauraCelesti

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