Esclusivo Carbone: “Nessun partito può firmare sfiducia di altri”. E adesso è tutto da rifare

Diciamoci la verità, delle polemiche tra leader non importa niente ai cittadini, non importa niente alla città, sempre più stremata e degradata. Una città, Messina, che ha bisogno di scelte politiche non di querelle (politiche).

Ragione per la quale, al netto della nota diramata dal commissario del Partito Democratico messinese, Ernesto Carbone, abbiamo raggiunto telefonicamente il parlamentare calabrese, per avere ulteriori chiarimenti circa la posizione che si intende assumere nei confronti della mozione di sfiducia presentata da Area Popolare.

“Come il Pd ha sempre detto consideriamo fallimentare l’esperienza della giunta Accorinti”, esordisce l’onorevole. “Risediamoci a un tavolo -che noi non abbiamo mai abbandonato- e iniziamo un percorso”. Che si giunga dunque ad una conclusione condivisa. Sfiducia sì ma che sia corale sin dall’origine perché si sa: nessun partito può pretendere di firmare mozioni di sfiducia di altri. Dalla Camera al Senato ai Consigli regionali e comunali la regola è che si scrive insieme. Non a caso noi istituimmo un tavolo”, ricorda Carbone. Tavolo che prevedeva un confronto tra le primedonne (primi uomini) di alcuni dei partiti rappresentati in consiglio, dai Dr ad Ncd. Non pervenuto l’Udc che, al tempo, poi, si sedette a discutere con i membri del Nuovo Centrodestra, cugini e apparentati ancor più fortemente dalla nascita di AP.

Come siano andate le cose è parzialmente raccontato dalle cronache dei mesi scorsi; quel che premeva comprendere è comunque quel che va oltre i commenti in politichese dei quali i messinesi hanno già dimostrato di essere abbondantemente stufi.

Quel che resta è che questa mozione, il Pd non la voterà -chissà se i consiglieri ne sono pienamente già consapevoli-. Carbone vuole sfiduciare, per carità, ma non ora e non così. Quindi si ricominci daccapo, ci si risieda, ci si guardi in faccia e si firmi la sfiducia tutticontemporaneamente ond’evitare che qualcuno possa rivendicare una tempistica precedente, sia pur di qualche secondo, a qualcun altro.

Altrimenti poi, in campagna elettorale che carta ti giochi?

@EleonoraUrzìMondo

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