L’emergenza idrica stavolta è economica. L’acqua da pagare e l’odierna seduta di commissione bilancio

Nuova seduta di commissione bilancio, come sempre il lunedì mattina. La settimana di Palazzo Zanca si apre ormai d’abitudine con la discussione della 1^ commissione, dedicata al tema finanziario.

La questione economica è certamente il tasto dolente di questi ultimi anni, anni di incertezze e di ritardi, di accuse e di contestazioni, nel turbinio di attribuzioni (o mancate tali) di responsabilità tra quellicheceranoprima e quellichecisonoora.

E quando sembra che le cose si stiano per chiarire, quando arriva un assessore nuovo che promette quantomeno puntualità nella presentazione delle delibere, quando sembra di aver trovato la situazione alla gestione della mole debitoria spalmandola in trent’anni -che comunque equivale a ipotecare il futuro dei nostri figli e talvolta dei nipoti-, quando il pallottoliere e la calcolatrice sembrano aver dato un responso sull’ammontare delle morosità: ecco che tutto si stravolge. In una settimana sentiamo di nuovo parlare di dissesto -la cui dichiarazione sarebbe pronta nel cassetto di Eller- e soprattutto, in una calda domenica agostana, l’assessore al bilancio tira fuori una buffa dall’importo enorme, frutto del mancato pagamento dell’acqua da parte del Comune dal 1979 al 1995 e dal 1989 al 1998 (vedi articolo) . Sarebbe interessante capire cosa abbiano da dire a riguardo i vari Antonio Andò, Franco Provvidenti, Mario Bonsignore e Salvatore Leonardi, tutti sindaci in carica in quegli anni. Governance sotto le quali, oltre a tanto altro, si è generata un’eredità che oggi piomba dritta su una città già salassata: 12.5 milioni di euro di acqua da pagare. Acqua che, a ben guardare le ricevute che qualche attento risparmiatore conserverà, i messinesi hanno già pagato!

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