Accorinti e un euro di rimborso a futura memoria. Sui predecessori Genovese e Buzzanca, ecco alcuni “dettagli”

di Palmira Mancuso – Dopotutto il deprimente tentativo di mettere in discussione la valenza istituzionale della presenza del Sindaco Accorinti invitato dal Premio Nobel Dario Fo a festeggiare i suoi novantanni, ha avuto diversi meriti. Innanzitutto scoprire che esistono consiglieri comunali, come Pippo Trischitta, per i quali “Dario Fo ha fatto una festa privata e l’ha fatta a teatro perchè gli piace ballare e cantare”. Secondariamente scatenare una sorta di guerra all’ultimo scontrino, che sta per aprire un vaso di Pandora, che potrebbe essere a tutto vantaggio di chi invece si tentava di “sputtanare”.

Certe dimenticanze dello zelante consigliere, che accoglie la stampa urlando e in una forma dialettale che scredita lo stesso suo lavoro d’inchiesta e svilisce gli astanti, hanno stimolato la curiosità di molti cittadini. Tanti infatti non hanno compreso se Trischitta si sia indignato perchè Accorinti spende “come uno straccione” e mangia “la bufalotta (ormai entrata nell’immaginario popolare)” piuttosto che un buon piatto di funghi porcini (per 4) da 80 euro. E poi che tristezza quel caffè un euro, non era forse più elegante fare colazione in camera per 20 euro?

Insomma, questo scontrino da un euro fa saltare i nervi a tutti. Persino all’ex sindaco Buzzanca, che non ricorda il nome di Accorinti, tantomeno il tenore delle sue missioni. Tuttavia, negli ultimi giorni sono “saltati fuori” alcuni rimborsi, che certamente fanno scandalizzare, sebbene (come per ogni Sindaco) fanno parte di quelle “spese di rappresentanza” che dunque rientrano nell’ambito della legalità, pur generando dubbi di natura etica e morale.

Rimanendo quindi nel lecito di spese previste, gli scontrini testimoniano uno stile che resta agli atti, a futura memoria. Dimostrano come si può spendere poco o molto, pur viaggiando nelle stesse città o avendo diritto allo stesso numero di pranzi, cene e colazioni.

1Ecco ad esempio che una notte “bed and breakfat” può costare 350 euro, come costò al Comune per Buzzanca che alloggiò in un hotel 5 stelle L per due notti. 700 euro di spese legittime per dormire, un po meno per fare la morale “all’ultimoarrivato”.

2Certo la classe non è acqua, piuttosto un Brunello Riserva da 100 euro. Spese che il Comune ha rimborsato per Francantonio Genovese, nel 2006, che a cena era con altri commensali che certamente hanno pensato al prestigio del nostro Comune così ben rappresentato a tavola.

3Come quell’altra volta che, sempre Genovese, a Roma spese in una sola cena 305 euro, per lui e altri tre commensali.

5Di certo Accorinti sulle spese per cibarsi è una garanzia. L’idea poi che lui non usi alberghi 5 stelle, piuttosto andare in dormitorio, ha proprio demoralizzato l’intera borghesia cittadina. Uno scandalo farsi rappresentare con cifrette ridicole. L’immagine della città, che tanto fa strappare le vesti a Trischitta, è certamente meglio conservata nella fattura di 1.769.56 euro, restituite all’attuale esponente di Forza Italia, partito a cui appartiene lo stesso Trischitta.

Purtroppo ai giornalisti non è dato fare il processo alle intenzioni: pertanto finchè non si sarà concluso il mandato di Accorinti, non potremo stabilire se è bugia la promessa di destinare in parte il suo stipendio di Sindaco (che tolte le tasse supera di poco 4 mila euro) da cui sostiene di tenere per se quanto lo stesso avrebbe guadagnato continuando ad insegnare.

E visto che “scripta manent”, saremo i primi, in quel caso, a titolare “Accorinti bugiardo”.

 

 

 

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it