Teatro Vittorio Emanuele, nuova ispezione delle Fiamme Gialle. Sul fronte politico interviene Cmdb

Continua l’indagine sulla situazione finanziaria dell’Ente Teatro, e si registra la seconda ispezione in pochi mesi da parte della Guardia di Finanza, che ha passato in rassegna diversi atti, come quelli relativi alla foresteria, ad alcune spese e forniture.

E mentre si parla della nuova stagione, sul fronte politico Cambiamo Messina dal basso interviene chiedendo la ratifica della nomina di Luciano Fiorino nel Cda,  come indicato da Accorinti in sostituzione di Totò D’Urso (ratifica che finora non è avvenuta per la riduzione a 3 membri del Cda che l’assessore Barbagallo sta procedendo ad avviare).

“E’ da tempo che il CdA del Teatro Vittorio Emanuele è allo sbando, tra polemiche e dimissioni- si legge nella nota di CMdb- Non è un caso che il CdA, attualmente composto secondo normativa da sei persone ma ridotto a quattro per le dimissioni di due componenti, non abbia trovato una maggioranza per l’elezione del Sovrintendente, lasciando così nei fatti mano libera all’Assessore Regionale Barbagallo, che ne ha approfittato per nominare una persona a lui gradita. Nel frattempo sono trascorsi circa quattro mesi dalla designazione, da parte del Sindaco Accorinti, di Luciano Fiorino come componente del CdA del Teatro, senza che sia ancora pervenuta la nomina regionale. Ciò è spiegabile alla luce di un’ulteriore strana coincidenza, ovvero la nota fatta pervenire dall’assessore Barbagallo all’Ente Teatro lo scorso 12 Agosto, con la quale obbligava lo stesso Ente a ridurre a tre i componenti del CdA, trascorsi trenta giorni dalla data di pubblicazione sulla G.U.R.S. Ma considerato che, ancora oggi, tale decreto non è stato pubblicato, esso risulta totalmente inapplicabile. Allo stato attuale, quindi, il CdA non può essere rinnovato né integrato, ma nello stesso tempo non lo si può nominare nella nuova composizione perché il citato decreto assessoriale, non è stato pubblicato”.

Secondo CMdB tutto questo sarebbe più che altro il frutto di una strategia della maggioranza Crocetta di “porre l’Ente sotto diretto controllo della Giunta e di trasformarlo in una sua “longa manus”, riducendo al minimo le capacità di controllo del Sindaco sul teatro della sua città”.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it